Tulipani a colazione: intervista all’autrice del libro, Alessandra Villasco Damiani


“Potrebbe apparire come una favola moderna con un finale inaspettato”

Intervista di Desirè Sara Serventi

Con la sua opera prima dal titolo “Tulipani a colazione”, Alessandra Villasco Damiani è entrata nel mondo dell’editoria con grande successo: il suo romanzo infatti ha la capacità di tenere i lettori incollati sulle pagine del libro, caratteristica tipica dei romanzi di alta qualità. Sledet.com ha raggiunto Alessandra Villasco Damiani che, nonostante i numerosi impegni, ha dimostrato una spiccata cordialità e disponibilità, mettendo a disposizione il suo tempo per rispondere alle nostre domande e facendo risaltare non solo la brava scrittrice che lei è, ma soprattutto la sua bella persona.

Se le chiedessi di raccontarsi, cosa risponderebbe?

Sono nata a Rivalba, un piccolo paese del Monferrato in Piemonte e ora vivo a Lugano. Sono una sognatrice che ama la compagnia, in particolare della mia famiglia, composta dai miei quattro figli, Gabriele, Aurora, Pier Damiano e Sofia, tanto meravigliosi quanto impegnativi e da mio marito Guido. Ho lavorato nel settore della gioielleria e dell’editoria. Da diversi anni mi dedico al volontariato perché provo una grande gioia nel rendermi utile agli altri. Da sempre adoro viaggiare, fisicamente e con la fantasia. Per dare sfogo a questa mia passione ho sentito l’esigenza di dedicarmi alla scrittura.

Quando nasce la sua passione per la scrittura?

Non saprei dire esattamente da quando nasce questa passione per la scrittura perché da sempre ho il desiderio di materializzare le mie idee. Mi succede di rimanere affascinata dai dettagli, particolari curiosi, magari insignificanti per molti, che però a me fanno scattare qualcosa e mettono in moto la mia immaginazione. È come se una cascata di pensieri inondasse la mia mente e a quel punto sentissi il bisogno di sviluppare ogni singola riflessione trasformandola in una sequenza di parole. Per me scrivere è come tuffarmi in un mondo parallelo che mi permette di sognare ed emozionarmi attraverso i miei personaggi.

“Tulipani a colazione” è il titolo della sua opera prima. Che cosa racconta? 

“Tulipani a colazione” è certamente un romanzo d’amore. Un amore travagliato, lungo una vita. Ma non è solo questo, attraverso i diversi percorsi e i caratteri psicologici dei miei personaggi lo definisco anche un romanzo che tratta temi profondi quali il lutto, la perdita, la malattia, il ritrovamento, la difficoltà di fare delle scelte e la rinascita. Potrebbe apparire come una favola moderna con un finale inaspettato. Il romanzo ha inizio a Rivolto in Friuli, racconta la storia di Beatrice che appena dodicenne viene sconvolta da un tragico avvenimento. Dopo un anno, improvvisamente senza apparente motivo sua madre decide che lasceranno il luogo in cui vivevano e si trasferiranno a Roma. Questa decisione le fa smarrire le poche certezze che con fatica aveva ricostruito, tra cui il ragazzo di cui è innamorata, Alessandro. Nonostante trascorrano gli anni, lei non lo dimentica, perché l’amore per lui è troppo profondo. Il destino le regalerà un’altra possibilità che però si lascerà sfuggire. Diversi anni dopo Beatrice ormai manager affermata, conosce Javier, affascinante, ricco e romantico, l’uomo dei sogni di ogni donna, ma… L’incontro che veramente le cambierà la vita sarà la scoperta casuale di un diario dimenticato su un aereo che lei inizierà a leggere e che trasformerà la narrazione in un magico intreccio tra la vita di Beatrice e quella della protagonista del manoscritto, Federica, una ragazza fragile e insicura.

Quando nasce l’idea di scrivere questa storia?

L’idea di scrivere questo romanzo mi è venuta qualche anno fa durante un lungo viaggio in Asia, anche se in realtà ho sviluppato un’idea che avevo nella mente da tanto tempo. Fin da ragazzina ogni volta che salivo in aereo pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto trovare qualcosa di personale che mi facesse scoprire in modo vero e profondo la vita di uno sconosciuto che era salito prima di me e così aprivo la tasca del sedile di fronte e rimanevo delusa non trovando ciò che speravo: un dettaglio che desse inizio a una storia, una storia reale, vissuta. È proprio durante una tratta in aereo in Giappone, ho trovato qualcosa che per pochi istanti mi ha illuso, la copertina di un quaderno con un arcobaleno, ma senza fogli all’interno. Tutto è nato da questo, è stato il fulcro da cui ha preso vita la mia storia: la storia di Beatrice che trova in aereo un quaderno sgualcito con un arcobaleno scritto fittamente a mano che ha le sembianze di un diario, che cita “La vera storia di Federica”.

Da che cosa è stata dettata la scelta di questo titolo? 

Ho scelto questo titolo durante la stesura perché l’ho trovato accattivante e perfetto per descrivere il mio romanzo. Tulipani a colazione è una promessa che viene fatta da una figura maschile che ha un ruolo di rilievo all’interno del romanzo nei confronti della protagonista. Pronuncia queste parole: se adesso mi scegli, se adesso vuoi provarci, se adesso vuoi venire via con me, ti prometto che ti farò trovare tulipani a colazione ogni mattina che mi sveglierò con te. Voglio lasciare al lettore la sorpresa se questo personaggio riuscirà o meno a mantenere la promessa fatta.

Che cosa rappresentano i tulipani in questo romanzo? 

I tulipani sono i miei fiori preferiti e li ho trovati particolarmente indicati per questo romanzo perché il tulipano è il fiore perfetto per esprimere un’autentica dichiarazione d’amore. Una leggenda popolare racconta che questo fiore sia nato dal sangue di un giovane che si suicidò per una delusione d’amore.

Protagonista della storia è Beatrice. Per che cosa si caratterizza questo personaggio? 

Beatrice che conosciamo bambina è un personaggio che ci accompagna per tutto il romanzo facendoci scoprire le conseguenze di una grave perdita, le delusioni, l’amore sbagliato e l’amore eterno, quello che anche se lontano non svanisce mai. E si caratterizza proprio per questa forza interiore che possiede e che le permette di diventare una donna realizzata e di combattere sempre per i propri sogni. Beatrice è anche il personaggio che ci fa scoprire il diario di Federica, che intreccia magicamente due storie.

Per che cosa si differenzia Beatrice con la protagonista del manoscritto da lei trovato?

Sono molto diverse Beatrice e la protagonista del manoscritto anche se in fondo hanno alcuni aspetti della loro vita in comune. Entrambe hanno avuto un’infanzia difficile, Beatrice è stata sconvolta a soli dodici anni da un tragico avvenimento, ma grazie al suo carattere più forte e alle persone che le sono state vicine ha reagito e ha trasformato il suo dolore in voglia di vivere ed è riuscita a realizzarsi. Invece è stata differente l’esperienza di Federica, che ha avuto un rapporto conflittuale con la madre ed è cresciuta piena di complessi e quelle sue fragilità l’hanno perseguitata negli anni e nella sua vita quotidiana. Ho voluto descrivere la figura di Federica entrando nel suo cuore in profondità perché penso che ognuno di noi nella vita si sia sentito almeno una volta Federica: inappropriato, non perfetto. Però ognuno di noi ha il diritto di essere felice e venire ricambiato con sentimenti puri.

Qual è il filo conduttore della storia? 

Il filo conduttore della mia storia è sicuramente l’amore, un amore profondo. Quello stesso amore che fa sentire Beatrice legata per tutta la vita ad un uomo, e anche quello che fa vivere sentimenti forti a Federica. E a proposito di filo conduttore o “fil Rouge”, io credo anche a una leggenda di origine cinese che dice che tutti noi, fin dalla nascita, abbiamo un filo rosso annodato al mignolo della mano sinistra. Con questo filo, lunghissimo, invisibile e indistruttibile, siamo legati alla nostra anima gemella, con cui siamo destinati prima o poi a unirci. Quindi io penso che il filo di Beatrice sia stato davvero molto lungo e resistente…

Quali sono gli elementi che voleva mettere in evidenza con questo romanzo? 

In questo romanzo desideravo mettere in evidenza i sentimenti che sono i pilastri di questa storia e della nostra vita. Alcuni dei quali: l’amore eterno, l’amore non corrisposto, la rabbia per una perdita, il tradimento, la tristezza per un’inadeguatezza, l’angoscia della malattia e la gioia per una vita nuova.

Che stile ha scelto di usare? 

Ho scelto uno stile semplice, come sono io del resto. Riflette molto la mia personalità, quella di una donna sognatrice consapevole dei propri limiti, ma con la voglia di fare sempre di più. L’intreccio della narrazione è stato poi un gioco che mi ha permesso di rendere la storia ancora più coinvolgente.

Vi è qualcosa di autobiografico in questa storia? 

Nonostante sia una storia di fantasia, si parla di sentimenti autentici; in questo romanzo ci sono le mie emozioni, ho pianto, sofferto e anche riso e gioito con i miei personaggi. Mentre scrivevo ho messo tutta me stessa e anche se non sono fatti accaduti nella mia vita, i personaggi hanno vissuto le loro vicissitudini come le avrei vissute io con entusiasmo, eccitazione e sensibilità. Quando Beatrice riceve anche solo uno sguardo da Alessandro il suo cuore inizia a batterle fortissimo e un brivido le scorre in tutto il corpo, questo si chiama amore ed è quello che provo io quando incrocio lo sguardo di mio marito.

Lei si rispecchia di più in Beatrice o nella protagonista del manoscritto? 

In ogni personaggio c’è qualcosa di me, sicuramente mi ritrovo di più nella solarità e nel desiderio di sognare che nonostante tutto dimostra la protagonista Beatrice, però talvolta anche un po’ nelle fragilità della protagonista del manoscritto.

Qual è il messaggio che vuole trasmettere ai lettori con il suo romanzo? 

Con il mio romanzo voglio regalare spensieratezza, emozioni e gioia, trattando problemi comuni, temi profondi, ma lasciando sempre in primo piano l’amore e i sentimenti che ci permettono di sognare. C’è una frase celebre di Les Brown che afferma: punta alla luna mal che vada avrai vagabondato tra le stelle. Quindi il mio è un invito a non smettere mai di credere in noi stessi e nei nostri sogni. Perché a me, come alla protagonista del romanzo, piace pensare che tutto sia possibile e si possa avverare.

A suo avviso qual è la miglior tecnica di scrittura per arrivare ai lettori? 

Secondo me, la migliore tecnica è quella di non raccontare solo storie, ma di riuscire a coinvolgere il lettore con le emozioni facendogliele vivere in prima persona entrando nel cuore dei personaggi.

Qual è stata la parte più difficoltosa durante la stesura del romanzo?  

La parte che emotivamente è stata più difficoltosa per me durante la stesura del romanzo sicuramente è stata quando ho trattato la perdita di una persona cara alla protagonista e il processo che ne è seguito. Ho particolarmente sofferto anche quando ho raccontato la malattia di un figlio e il senso d’impotenza.

Chi è Alessandra quando non è impegnata nella scrittura? 

Sono una donna molto fortunata, felicemente sposata e mamma di quattro splendidi bambini, due maschi e due femmine che mi tengono molto impegnata. Ma sono felice di esserlo perché sono la gioia più grande della mia vita. Da anni mi occupo di volontariato nel mio tempo libero perché ho sempre pensato che dare significasse ricevere, e ogni sorriso delle persone a cui posso essere d’aiuto mi sembra mi faccia crescere il cuore di qualche millimetro.

Che consiglio vuol dare alle persone che leggeranno la sua intervista?

Più che un consiglio, mi auguro di averle affascinate e conquistate con la mia storia. E per chi lo leggerà, dico: lasciatevi andare e leggetelo con il cuore.

Attualmente in cosa è impegnata?

Sto ultimando un romanzo e ne ho già scritti altri. Non sono legati, ma tutti hanno in comune l’amore visto da diverse sfaccettature. Mentre li scrivevo mi hanno tutti magicamente stregato e hanno avuto lo stesso potere di emozionarmi, vorrei poter trasmettere le stesse emozioni alle persone che li leggeranno.

Sledet.com ringrazia per l’intervista Alessandra Villasco Damiani, e ad maiora!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.