“Ho iniziato ad intervenire sul volto di Gessica dopo che i colleghi del centro ustioni avevano completato il recupero fisico generale ed accompagnato la paziente alla guarigione delle ustioni”
Intervista di Desirè Sara Serventi
Quando si parla di laser terapia, gli occhi non possono che essere puntati verso il prof. Davide Brunelli, noto medico dermatologo che negli anni si è distinto per la sua grande competenza nel trattamento con i laser e non solo. Il suo modo di confrontarsi col paziente fa sì che esso trovi in lui una persona in cui riporre massima fiducia, merito della sua cordialità ed empatia nel relazionarsi con chi gli sta di fronte. Il prof. Brunelli ha recentemente ottenuto attenzione mediatica da parte di chi non è del settore sanitario per essere l’autore della ricostruzione del volto della modella Gessica Notaro. Sledet.com ha raggiunto il prof. Davide Brunelli che, nonostante i numerosi impegni, si è dimostrato disponibile a rispondere alle nostre domande.
Specialista di Dermatologia e Venereologia. Quando nasce la sua passione per la dermatologia?
Al termine del corso di laurea in medicina ho deciso di specializzarmi in dermatologia affascinato dall’estrema variabilità della specializzazione che offre la possibilità di poter spaziare i propri interessi in numerosi campi di applicazione, dall’oncologia all’estetica.
Dove si è formato?
Mi sono laureato e specializzato all’Università degli studi di Bologna.
Vuol raccontarci il suo percorso lavorativo?
Appena specializzatomi sono stato assunto presso il reparto Dermatologia e Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Bufalini di Cesena. Ho dedicato i primi anni della mia attività alla cura ed assistenza del grande ustionato, apprendendo numerose nozioni nell’ambito degli esiti cicatriziali e del loro trattamento. Parallelamente ho seguito la dermatologia ospedaliera, in particolare per quanto riguarda la diagnosi precoce del melanoma cutaneo ed il trattamento delle patologie infiammatorie maggiori, quali la psoriasi, problematiche delle quali mi occupo a tutt’oggi. L’incontro col Dott. Piero Campolmi di Firenze, esperto nazionale in trattamenti laser, mi ha aperto la strada ad una nuova grande passione. Negli anni presso la dermatologia di Cesena abbiamo perfezionato il percorso di trattamento laser in numerose patologie di interesse dermatologico pediatrico, ed ora siamo un centro di riferimento nazionale per la cura degli angiomi piani in età pediatrica e di altre complesse malformazioni come il nevo gigante o il nevo verrucoso.
Lei è specializzato nella terapia laser. Potrebbe spiegarci che cos’è il laser e in che modo viene impiegato in dermatologia?
Possiamo considerare il laser come una sorgente di luce molto potente ed intensa, creata artificialmente grazie ad una scoperta avvenuta negli anni 60 da parte di un fisico statunitense. La luce emessa dall’apparecchio interagisce coi tessuti della cute provocandone modificazioni che vengono sfruttate a scopo terapeutico. Gli ambiti di applicazione in dermatologia sono molto vari, dall’epilazione permanente al trattamento di patologie vascolari complesse, disordini della pigmentazione, eliminazione di varie neoformazioni cutanee.
I laser che cosa vanno a colpire?
La luce emessa dal laser interagisce specificatamente con una struttura della cute, principalmente l’emoglobina, la melanina o l’acqua.
I laser utilizzati sono tutti uguali o variano in base al trattamento da eseguire?
La luce laser ha caratteristiche differenti in base al bersaglio che vogliamo colpire: il trattamento di un angioma piano richiederà un’apparecchiatura in grado di emettere una luce che coaguli i capillari superficiali, mentre per la rimozione del tatuaggio sarà richiesto uno strumento capace di distruggere il pigmento anche in profondità. I vari laser hanno caratteristiche molto diverse tra loro ed in base al risultato che vogliamo ottenere utilizzeremo uno specifico strumento.
Quali sono le patologie più trattate dai laser?
In ambito di malformazioni congenite il laser trova impiego principalmente nel trattamento di angiomi piani, macchie discromiche, nevi giganti o neoformazioni situate in sedi di difficile accesso chirurgico. Trova poi largo utilizzo nel trattamento delle cicatrici da acne o in generale nel trattamento delle cicatrici patologiche quali i cheloidi. In ambito estetico le applicazioni sono ancor più numerose: epilazione permanente, rimozione dei tatuaggi, ringiovanimento cutaneo, eliminazione di capillare, macchie, neoformazioni benigne.
Qual è la principale caratteristica della luce laser?
La principale caratteristica della luce laser è quella di poter interagire specificatamente con un particolare bersaglio cutaneo risparmiando i tessuti circostanti e quindi consentendo una eccellente guarigione con esiti cicatriziali nulli o minimi. La rimozione di un tatuaggio, non richiede necessariamente la distruzione di tutta l’epidermide che lo accoglie: grazie al laser sarà possibile distruggere solo il pigmento lasciando intatte tutte le altre strutture a favore di una guarigione con segni impercettibili.
Lei sta ricostruendo il volto di Gessica Notaro. Ci può raccontare in che modo ha effettuato il trattamento nel corso degli anni?
Ho iniziato ad intervenire sul volto di Gessica dopo che i colleghi del centro ustioni avevano completato il recupero fisico generale ed accompagnato la paziente alla guarigione delle ustioni, anche con interventi di innesti cutanei. Purtroppo questo tipo di insulto provoca cicatrici deturpanti particolarmente difficili: ho dapprima affrontato l’ipertrofia cicatriziale della cute del volto mediante microinfiltrazioni di cortisone diluito, al fine di riportare la cute ad uno stato basale. Successivamente Gessica si è sottoposta a sedute di trattamento con laser CO2 frazionato, utilizzato per il miglioramento della texture superficiale dell’epidermide. Infine, ed è la fase più difficile che stiamo affrontando ora, sempre con laser CO2 ultrapulsato abbiamo iniziato a distruggere gli inestetici cordoni cicatriziali che avvolgono le ali del naso, il mento, l’area circostante la bocca.
Il trattamento con i laser risulta doloroso?
In base ai laser ed alla tipologia di intervento il dolore può variare.
Potrebbe essere più preciso?
È sopportabile quando si affronta una seduta di epilazione, risulta insopportabile negli interventi di rimozione di neoformazioni con laser CO2, in questo caso si fa precedere l’intervento ad una anestesia locale. Nel caso dei pazienti più piccoli ricorriamo alla sedazione profonda o all’anestesia generale.
Quali sono le problematiche più frequenti di cui si occupa?
Possedendo tutti i diversi apparecchi laser dermatologici posso affrontare la maggior parte delle problematiche risolvibili con questa tecnologia: attualmente è molto richiesta la rimozione di macchie, tatuaggi o capillari dilatati, in particolare al volto.
Vi sono degli effetti collaterali e delle controindicazioni?
Certamente: qualsiasi atto medico invasivo sulla cute ha potenziali controindicazioni ed effetti collaterali. Per questo è importante, quando capitano, che sia un medico esperto a seguirne il decorso.
Quali rischi si potrebbero riscontrare col trattamento laser se questo venisse effettuato da persone incompetenti?
Assisto quotidianamente persone che sono state vittima di effetti dannosi derivanti dall’improprio utilizzo dello strumento. Principalmente si corre il rischio di incorrere in esiti cicatriziali, anche irreversibili, o di severe alterazioni della pigmentazione cutanea che possono richiedere anche anni per essere migliorate.
Vi è una frase detta da un suo paziente per il lavoro fatto che è rimasta a lei impressa?
Il laser può davvero portare a risultati sorprendenti, quindi spesso ricevo elogi anche clamorosi, così come capita di ricevere a volte critiche per un esito che non corrisponde pienamente alle aspettative. Forse la frase più bella l’ho ricevuta dalla madre di una piccola paziente alla quale avevo completamente eliminato un esteso angioma piano del volto: “dottore, lei ha ridato la vita a mia figlia”.
Che cosa rappresenta per lei il suo lavoro?
È una professione alla quale ho dedicato tutta la vita, lavorando e studiando ininterrottamente. Credo di svolgere un lavoro di alta utilità sociale e per questo lo affronto quotidianamente con grande rispetto.
Che consiglio vuol dare a un giovane che vorrebbe intraprendere la sua professione?
Di studiare molto, perché il nostro è un lavoro che richiede una quantità enorme di nozioni, e di affrontare il percorso professionale con grande umiltà, cercando di non superare i propri limiti e di non improvvisare. Nonostante i miei 30 anni da dermatologo questa è una specializzazione alla quale continuo a dare del Lei.
Attualmente in cosa è impegnato?
L’attività laser impegna gran parte del mio lavoro ospedaliero ed ambulatoriale. Mi occupo inoltre di psoriasi grave e della diagnosi precoce delle neoplasie cutanee. Partecipo regolarmente in qualità di relatore ai principali congressi inerenti l’utilizzo del laser in dermatologia. Ho un insegnamento al Master di Medicina Estetica dell’Università Tor Vergata di Roma.
Progetti?
Mi piacerebbe approdare ad una struttura che mi consentisse di trasmettere la mia esperienza ai giovani medici che volessero intraprendere questa strada. In particolare per ciò che concerne il trattamento ai pazienti in età pediatrica. Ho avuto contatto con alcuni atenei italiani ma purtroppo il particolare periodo epidemico che ci ha colpito ha rallentato molto le possibilità di approfondire i progetti.
Vuol dire qualcosa alle persone che leggeranno la sua intervista?
Una cosa che mi preme aggiungere è quella di diffidare di chi promette facili miracoli col laser: questa parola viene spesso utilizzata perché ancora molto affascinante. In realtà il laser non fa sempre miracoli ed anzi in taluni casi si possono ottenere risultati più soddisfacenti attingendo dalle metodiche tradizionali. Raccomando di rivolgersi sempre a professionisti esperti anche se questi, forti della loro esperienza, potranno rifiutare l’esecuzione di un intervento laser qualora non ritengano possa avere dei vantaggi per il paziente.
Sledet.com ringrazia per l’intervista il prof. Davide Brunelli, e ad maiora!