“I cittadini percepiscono la pensione in base a quanto hanno versato mentre, per i parlamentari esisteva un trattamento diverso. I vitalizi sono un privilegio inaccettabile”
Intervista di Desirè Sara Serventi
Il Paese non sa dove sbattere la testa, la crisi economica si fa sentire e sempre di più si assiste impotenti a licenziamenti di persone che di punto in bianco si ritrovano senza salario e pensione, per non aver ancora maturato i contributi necessari per poterla recepire. Per questo motivo è a dir poco oltraggioso l’atteggiamento di oltre 700 senatori che hanno fatto ricorso affinché vengano ripristinati i vitalizi, dimostrando così che per loro l’unico interesse è quello di curare il proprio orticello. Ne abbiamo parlato con il Senatore Gianluca Perilli, capogruppo del M5S al Senato, che ha spiegato perché il ripristino dei vitalizi sia una cosa inaccettabile. Negli anni il Senatore Perilli ha dimostrato con le sue azioni di essere un politico in grado di tutelare il bene dei cittadini senza mai anteporre i propri interessi a quelli del popolo, ed è proprio per questo motivo che il suo nome è sempre stato associato ad una figura di grande integrità morale. I microfoni di Sledet.com hanno raggiunto il Senatore Gianluca Perilli che con chiarezza ha spiegato il motivo per cui i vitalizi non debbano essere ripristinati e ha inoltre parlato della manifestazione che si terrà il 15 febbraio per chiedere una nuova composizione della commissione contenziosa, composta stavolta da senatori eletti a partire dal 2013, ovvero persone che non hanno diritto al vitalizio ma ad un trattamento economico alla pari di tutti gli altri cittadini italiani.
Senatore Perilli voi del M5S nell’ottobre del 2018 avete abolito i vitalizi agli ex senatori. È vero che, come per voler dare uno schiaffo al popolo, questi ex senatori potrebbero riprendersi i vitalizi loro tolti?
Grazie al lavoro di Roberto Fico, il Presidente della Camera dei deputati, a luglio 2018 la Camera ha tagliato i vitalizi e, a ottobre 2018, anche il Consiglio di presidenza del Senato ha approvato la stessa delibera votata alla Camera, stabilendo il ricalcolo dei vitalizi.
Gli effetti della delibera sono entrati in vigore dal 1 gennaio 2019. Importante è ricordare che questa “sforbiciata” è stata estesa anche alle Regioni per il trattamento economico dei Consiglieri regionali.
Confermo che alcuni ex senatori hanno fatto ricorso ma la Commissione contenziosa, che si sarebbe dovuta riunire il 20 febbraio, è stata sconvocata.
Purtroppo temiamo che il pronunciamento sarà a favore dei ricorrenti e che questo privilegio venga ripristinato. Non pertanto abbiamo chiesto una nuova composizione della commissione.
Potrebbe spiegarci in che modo era stato calcolato il loro vitalizio?
Il vitalizio è una prestazione economica particolare, erogata dalle rispettive camere.
Ciascuna assemblea elettiva, in completa autonomia, decide le regole relative al meccanismo di calcolo dell’assegno e ai requisiti anagrafici e contributivi.
Il calcolo iniziale era basato sul metodo retributivo e, nonostante le successive modifiche nella rideterminazione della misura degli assegni vitalizi, il trattamento economico è sempre stato favorevole.
Questo sistema, nella maggior parte dei casi, ha generato un trattamento economico sproporzionato rispetto ai contributi effettivamente versati dai beneficiari.
Per fare un esempio, ci fu un caso di un senatore eletto in Senato il 2 luglio 1987. Il 9 luglio dello stesso anno, una settimana dopo, si dimise. Al 31 dicembre del 2018, il vitalizio dell’ex senatore ammontava a circa 2300 euro netti al mese. Adesso i parlamentari hanno lo stesso trattamento che spetta gli altri cittadini.
Quanti sono gli ex senatori che hanno fatto ricorso?
Al senato sono sopraggiunti più di 700 ricorsi.
Chi è a capo di questa commissione che ha ricevuto questi ricorsi?
Il presidente della Commissione contenziosa è il senatore Giacomo Caliendo di Forza Italia, il quale una volta terminata la sua attività di senatore, avrà maturato il diritto a percepire il vitalizio.
Vi è qualche senatore che potrebbe trovarsi in un conflitto di interessi nel prendere una decisione riguardante la restituzione dei vitalizi?
Da quanto segnalato anche dalla stampa, la composizione di questa commissione suscita non poche perplessità.
A mio parere il problema è il seguente: la commissione non rappresenta le attuali forze politiche in Parlamento e di Governo ma è composta da esponenti della “vecchia politica”, tra cui lo stesso presidente che potrebbe beneficiare del vitalizio. Temo che la decisione non possa essere neutrale e non tenga presente le richieste dei cittadini che ci hanno votato. Bisogna abolire i vitalizi in modo definitivo.
Togliendo i vitalizi quanto avete fatto risparmiare agli italiani?
L’intervento ha portato a un risparmio di 56 milioni di euro l’anno tra Camera e Senato, rispettivamente 40 milioni e 16 milioni, per un totale di 280 milioni a legislatura.
A questo dato si aggiunge il ricalcolo dei vitalizi nelle Regioni, che prevede un risparmio di 150 milioni in 5 anni.
Senatore, voi del M5S portate avanti questa battaglia non solo per un discorso economico ma anche per un discorso di giustizia verso gli italiani?
Assolutamente! Il taglio dei costi della politica è uno dei pilastri dell’azione del Movimento 5 Stelle.
I cittadini percepiscono la pensione in base a quanto hanno versato mentre, per i parlamentari esisteva un trattamento diverso. É una questione di giustizia sociale.
Voi del M5S state organizzando a Roma per il 15 febbraio una manifestazione. Vuole parlarne?
La manifestazione “Mai più vitalizi” del 15 febbraio è nata da un’iniziativa spontanea su Facebook, noi abbiamo solamente deciso di unirci e contribuire alla sua promozione. Sarà un’ulteriore occasione per ribadire un concetto molto semplice: i vitalizi sono un privilegio inaccettabile!
Fin dai primi giorni del nostro insediamento, abbiamo lavorato per mettere fine a questo privilegio, e abbiamo fatto approvare le due delibere degli uffici di presidenza di Camera e Senato.
Non temiamo i ricorsi ma nella commissione contenziosa stanno accadendo troppe cose ambigue.
Siamo stati eletti anche per abolire i vitalizi e adesso non intendiamo di certo farci raggirare da intrecci di palazzo. Il 15 febbraio saremo in piazza per chiedere una nuova composizione della commissione contenziosa, che dovrebbe essere composta da senatori eletti a partire dal 2013, perché quest’ultimi, a differenza dei predecessori, non hanno diritto al vitalizio ma ad un trattamento economico come gli altri cittadini italiani.
Quali altre Forze politiche vi stanno appoggiando in questa battaglia?
Purtroppo siamo l’unica forza politica.
Cosa significherebbe per gli italiani se dovessero accettare questo ricorso?
Per i cittadini significherebbe subire l’ennesima ingiustizia.
Sono anni che aspettiamo questo cambiamento e l’accettazione del ricorso alimenterebbe il senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni. Avallerebbe l’idea che la politica è lontana dai cittadini e non ne intercetta e riconosce i bisogni.
Vuole aggiungere altro?
Grazie per l’intervista e ci vediamo in piazza il 15 febbraio.
Sledet.com ringrazia per l’intervista il Senatore Gianluca Perilli, e ad maiora!