“Volevo raccontare la realtà così come è, senza fronzoli”
Intervista di Desirè Sara Serventi
Per la prima volta, l’attrice Francesca Della Ragione, si trova a stare dietro la macchina da presa, nel cortometraggio dal titolo Regalo di compleanno, che ha come tema quello delle aste giudiziarie. Sul set, inoltre, la regista interpreterà la madre dei protagonisti. Sledet.com ha raggiunto Francesca Della Ragione che ha parlato non solo del corto ma anche di questo tema sempre più attuale.
Regalo di compleanno è il titolo del suo cortometraggio. Che cosa racconta?
Racconta un’avventura cittadina di due fratellini che scelgono di tornare nel loro vecchio quartiere per fare una sorpresa alla loro mamma, il suo regalo di compleanno appunto. Ovviamente il motivo “reale” del regalo di compleanno dei fratellini si svela allo spettatore solo con la sorpresa finale, di quando la mamma preoccupata per la loro assenza li ritrova. È un finale che è stato definito come un cazzotto nello stomaco, ed è quello che volevo.
Come nasce l’idea?
Io ho avuto l’idea, volevo parlare di questo argomento perché non ha ancora avuto il risalto che merita. I numeri sono spaventosi e purtroppo sono destinati ad aumentare vista la grave situazione economica e finanziaria in cui versiamo da due anni a questa parte. Gli sceneggiatori sono Michele Belsanti e Alessandra Piccinni, due grandi penne con i quali avevo avuto già modo di confrontarmi ma in qualità di attrice in The Christmas Show, che uscirà al cinema questo Natale. Poi abbiamo raccontato la nostra idea alla Brandos Film che ha sposato il progetto così come la Gika Productions che è anche la distribuzione.
Lei nel corto riveste il ruolo sia di regista che di attrice. Qual è stata la difficoltà più grande che ha incontrato?
Questa è stata la mia prima regia quindi diciamo che tutto quello che era “dietro” la macchina da presa era una novità, una nuova sfida. Devo dire che recitare “di fronte” alla macchina da presa mentre si è anche la regista di se stessa è tutto fuorché una passeggiata. Per questo è fondamentale affidarsi a persone di cui ti fidi ciecamente perché se sei in scena ovviamente non puoi stare al monitor. È stata talmente bella come esperienza però che non vedo l’ora di stare sul mio secondo set da regista. Ho già varie idee in mente che vorrei sviluppare.
Cosa l’ha spinta a raccontare il tema delle aste giudiziarie?
Ho conosciuto persone che purtroppo sono passate in questo calvario, conosco bene questo mondo. Gli stessi psicoterapeuti paragonano il trauma di perdere la propria casa ad un lutto di un proprio caro. È una cicatrice che raramente si rimargina e ognuno cerca un modo personale per affrontare elaborare e superare questo trauma e ricostruirsi una vita. Ahimè non tutti ci riescono, infatti il sovraindebitamento che può portare poi alla perdita della propria abitazione è una tra le prime cause di suicidio in Italia.
Su cosa ha puntato la sua regia?
Volevo raccontare la realtà così come è, senza fronzoli. Così ho scelto di raccontarla attraverso gli occhi di due fratellini per far arrivare allo spettatore il loro vissuto senza filtri, proprio come i bambini vedono il mondo. Questo tratto di dolcezza e delicatezza è insito nei bambini e così risulta quindi la stessa regia. Ho scelto di usare una mano totalmente in contrapposizione con la durezza del tema trattato.
Su quali basi è stato scelto il cast?
I due protagonisti, sono Giulia e Lorenzo De Santis, due fratelli anche nella vita reale. Giulia la conoscevo perché era stata già “mia figlia di set” e così ho chiesto alla loro mamma, Clotilde Pisapia, mia amica e bravissima fotografa di scena, se potevo parlare con i ragazzi e chiedergli se volessero imbarcarsi in questa avventura. E per fortuna hanno accettato, così come Clotilde che ha fatto delle foto stupende durante la lavorazione. Poi ho scelto Fabrizio Sabatucci per il ruolo di Ernesto il portiere, e gli ho affidato il lato negativo della storia, mentre a Serena De Sario che interpreta Milena le ho affidato il lato positivo, il bene. Volevo che il bene ed il male fossero emblematici e tagliati come si suol dire con l’accetta.Qual è il messaggio che vuole trasmettere al pubblico?
Il messaggio è abbastanza chiaro, arrivate sino alla fine. Poi ditemi voi che messaggio vi è arrivato. Il punto è che molti di voi mi diranno che non lo sapevano, non immaginavano questi numeri. È mia intenzione portare questo argomento ovunque in modo tale che abbia la risonanza e la luce che merita. Anche perché esistono delle soluzioni e delle associazioni in Italia che sono in grado di aiutare chi ne ha bisogno e non si sa.
Il suo corto parteciperà al premio Sorriso Rai Cinema Channel. Cosa può dire a riguardo?
Il Festival Tulipani di Seta Nera è una vetrina molto importante per i cortometraggi che hanno un tema sociale come sfondo. Il premo Sorriso Rai Cinema Channel viene assegnato al lavoro che ha ottenuto più visualizzazioni sulla piattaforma Rai per il sociale, che è dove potrete vederlo sino al 30 aprile alle ore 12. Dopodiché verranno chiuse le visualizzazioni e si procederà al conteggio e saranno comunicati i finalisti ed il vincitore, ed il festival avrà il suo svolgimento in presenza a Roma dal 5 all’8 maggio.
Vuole aggiungere altro?
Ti ringrazio tanto per questa chiacchierata e invito tutti a vedere il cortometraggio perché la tematica trattata merita visibilità e le persone devono avere idea dei numeri di cui parliamo. Ho messo il dato del 2019 sul finale perché con il Covid c’è stata una chiusura temporanea dei tribunali e quindi le esecuzioni sono state sospese. A fine 2022 ci si aspetta un dato ben più grave del 2019, purtroppo.
Sledet.com ringrazia per l’intervista Francesca Della Ragione, e ad maiora!