Intervista all’attore e conduttore Livio Beshir


“Sul red carpet non esiste una vera scaletta televisiva perché non sai mai, con precisione, quando arriva l’attore da intervistare” 

Intervista di Desirè Sara Serventi 

Luci dei riflettori puntati su Livo Beshir, attore e conduttore che si sta facendo notare sempre più per la sua naturale predisposizione verso il mondo dello spettacolo, e la sua competenza dovuta ad una qualificata formazione presso il SuSan Batson studio di New York e vari workshops di altissimo livello, come quelli con Cathy Marchand del Living Theatre o quelli con Doris Hicks, solo per citarne alcuni. Dal 2010 è proprio Beshir a condurre per Rai Movie le dirette televisive dal red carpet per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e per altri principali festival internazionali del Cinema. Nel corso della sua carriera infatti, Livio ha avuto modo di intervistare personaggi del calibro di: Tom Hanks, Colin Firth, Al Pacino, Gerard Butler, e altri ancora. Sledet.com ha raggiunto Livo Beshir che si è raccontato.

Se le chiedessi di raccontarsi cosa risponderebbe?
Sono un sognatore con i piedi ben piantati a terra.

Quando è nata la sua passione per il mondo dello spettacolo?
Da piccolo, quando facevo il chierichetto nella chiesa dei Cappuccini a Paliano.

Dove si è formato artisticamente?
Il mio primo insegnante è stato Mario Pizzuti. Ancora oggi, dopo quasi 20 anni, mi rivolgo a lui quando devo preparare un ruolo particolarmente complicato. Ho studiato, e continuo a farlo anche adesso, al SuSan Batson studio di New York. Di notevole importanza sono stati anche i workshops con Cathy Marchand del Living Theatre, Paolo De Falco, Fabrizio Arcuri dell’Accademia degli Artefatti e la vulcanica Doris Hicks.

Lei ha recitato in teatro, per il cinema e per la televisione. Quali le principali differenze che ha riscontrato?
Il teatro è vita; il cinema è sogno; la tv è…. (ride ndr) popolarità? immediatezza? Il mestiere dell’attore, soprattutto a teatro, ti dà la possibilità di fare dei lunghi “viaggi sensoriali”. È un’esperienza impagabile; quando conduco invece sono me stesso, e mi piace l’idea che il pubblico mi conosca semplicemente per quello che sono!

Dove possiamo vedere alcune raccolte delle sue interpretazioni?
youtube.com

Quale reputa l’esperienza più significativa per la sua carriera?
Ce ne sono tante. Non riesco a sceglierne una. Sicuramente il set di “A.C.A.B” con Pierfrancesco Favino; “In viaggio con la zia” o la lunga diretta tv da Rio de Janeiro per la “Giornata Mondiale della Gioventù” con Papa Francesco, entrambe su Rai1. Eventi strepitosi, ma soprattutto esperienze umane indimenticabili.

Ultimamente l’abbiamo vista in tv in “Rocco Schiavone 2” con Marco Giallini e nel ruolo del perfido Hassan nella fiction di successo di Rai1 “Il capitano Maria” con Vanessa Incontrada. In veste di attore, quali i generi in cui preferisce lavorare?
Nella fiction televisiva ho quasi sempre interpretato ruoli drammatici. Sono grato ad Andrea Porporati, regista de “Il Capitano Maria”, che con Hassan mi ha permesso di fare un intenso lavoro su me stesso. Oggi sento il bisogno di sperimentare anche qualcosa di più complesso ma nel registro della commedia.

Lo scorso novembre è venuto a mancare Max Croci con cui aveva lavorato in “Al posto tuo”. Che tipo di regista era?
Non smetterò mai di ringraziarlo. E’ stato il primo ad affidarmi un ruolo leggero in una commedia. Max era premuroso ed aveva un animo gentile. Con lui il set era una piacevole giornata di lavoro, senza troppe ansie e inutili stress.

Alcuni sostengono che un attore si riconosce da come recita a teatro. E’ d’accordo?
Sì.

Che effetto le ha fatto ricevere “il Vince”, Premio Vincenzo Crocitti che le è stato assegnato lo scorso dicembre?
È stata una grande emozione ma soprattutto uno stimolo a continuare questo percorso, cercando sempre di creare valore in ogni cosa che faccio.

Che tecniche utilizza per calarsi nel migliore dei modi nel personaggio che deve interpretare?
Dipende dal ruolo e dal tempo a disposizione. La memoria affettiva e il richiamo emotivo sono sicuramente le tecniche più efficaci.

E’ dal 2010 che lei conduce per Rai Movie le dirette televisive dal red carpet per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e per i principali Festival internazionali del Cinema. Come può definire queste esperienze lavorative?
Una palestra per chi fa televisione.

Potrebbe essere più preciso?
Sul red carpet non esiste una vera scaletta televisiva perché non sai mai, con precisione, quando arriva l’attore da intervistare e tutto dipende da come si gestiscono i tempi morti in assenza di ospiti. Una volta George Clooney e Sandra Bullock sono arrivati con 45 minuti di ritardo. Volevo piangere…

Lei ha avuto modo di intervistare personaggi del calibro di: Tom Hanks, Colin Firth, Al Pacino, Gerard Butler, per citarne alcuni. Quali tra le persone intervistate ricorda con più emozione?
Sicuramente Al Pacino… umile e generoso. Jim Carrey sensibile e trasparente. Lady Gaga, indipendentemente dal personaggio e dallo stile musicale è una donna la cui forza, determinazione e consapevolezza arriva dritta al cuore.

Può lasciare il link della sua intervista a Jim Carrey?
youtube.com

A proposito di premi. Per chi ha tifato alla scorsa edizione dei premi Oscar?
Primo fra tutti la “La Favorita” di Yorgos Lanthimos.

Per quale motivo?
Nonostante sia ambientato nel 1700 è un film che racconta perfettamente la nostra realtà. Intrighi e complotti ad opera di cortigiani e lecchini moderni, arroganza e avidità ricadono matematicamente come effetto negativo sulla vita di chi ne è artefice. Credo nella legge universale di causa ed effetto e mi auguro vivamente che questo straordinario film, dopo la vittoria veneziana e l’Oscar ad Olivia Colman arrivi al cuore di tutti.

Come miglior interpretazione maschile, per chi ha sperato?
Per la miglior interpretazione maschile ho sperato in Williem Dafoe per la commovente performance di Van Gog, ma sono ugualmente contento che la statuetta sia andata a Rami Malek con il suo Freddie Mercury.

Conferme e sorprese tra i candidati dei prossimi David di Donatello?
Tra le conferme sicuramente Alessandro Borghi nel ruolo di Stefano Cucchi. Le sorprese più forti sono state la “La terra dell’abbastanza”, per cast regia e sceneggiatura e l’interpretazione di Marianna Fontana in “Capri Revolution”

Vuol dare un suo parere sull’industria cinematografica italiana?
Un po’ troppo pigra. Timorosa di rischiare.

Chi è Livio quando si spengono le luci dei riflettori?
Lo stesso di quando i riflettori sono accesi ma con l’accento ciociaro.

Che consiglio può dare ai giovani che vorrebbero intraprendere la sua professione?
Sognare l’impossibile. Se si ha la possibilità, fare esperienze e formazione all’estero ma poi tornare a seminare nel paese in cui si è nati. Evitare facili scorciatoie perché tanto prima o poi… tutto torna.

Attualmente in cosa è impegnato?
Sono impegnato con le registrazioni delle puntate di Movie Mag che va in onda il mercoledì in seconda serata su Rai Movie; a breve inizierò le prove di “Lemuria”, uno spettacolo teatrale scritto da Roberta Calandra e con la regia di Max Vado, e il prossimo 27 Marzo andrà in onda, sempre su Raimovie, la diretta del redcarpet dei prossimi premi David di Donatello.

Sledet.com ringrazia per l’intervista Livio Beshir, e ad maiora!

Foto di Gabriele Paoli e Niko Coniglio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.