Intervista alla stilista Francesca Anastasi


“La mia creatività la trovo in ogni cosa che mi emoziona”

Intervista di Desirè Sara Serventi

Luci dei riflettori puntati sulla stilista Francesca Anastasi che sta facendo parlare di se per la sua evidente creatività nel campo della moda. Ogni modello da lei creato viene curato nei minimi particolari e la sua linea, dal nome “Sublime” sta riscuotendo un grande successo. Sledet.com ha raggiunto Francesca Anastasi che si è raccontata.

Quando nasce la sua passione per il mondo della moda?
La mia passione nasce da bambina. Vedevo nonna, essendo sarta, nella sua macchina per cucire, una Singer a pedale, e quando lei si alzava con in mano un abito appena finito mi sembrava che avesse fatto una magia, e allora correvo a vedere se riuscivo anch’io a dare dei punti a macchina.

Dove si è formata?
Diciamo che la più grande formazione è stata vedere nonna come lavorava sui tessuti quotidianamente, poi sicuramente i diversi master e corsi che ho frequentato da figurinista mi hanno formata nella mia professione attuale. Nel frattempo che andavo a scuola lavoravo come modella e partivo spesso. Sono stata fortunata, perché la moda l’ho vissuta a 360°. Vedevo gli stilisti come gestivano una sfilata e ho appreso molto da loro, anche se poi vorrei precisare che per fare la stilista ci vuole buon gusto e creatività, e questa deve essere innata.

Che ricordo ha dei suoi inizi?
Vi racconto un aneddoto, che è un bel ricordo dei miei inizi, ovvero, la prima intervista che mi fu fatta come stilista. Appena uscì l’articolo ero emozionata. Corsi da nonna e le dissi: ce l’abbiamo fatta! Per un attimo guardando gli occhi commossi di nonna, tutti i sacrifici fatti fino allora mi passarono davanti come una pellicola di un film e pensai che ne era valsa la pena e avrei rifatto tutto nello stesso identico modo, perché anche gli errori mi avevano fatta crescere e portata a quel risultato.

Sublime è il nome della sua linea. Cosa può dire a riguardo?
Da quattro anni è nato il marchio Sublime, e posso dire che è stata una scelta molto soddisfacente a livello professionale anche perché le mie creazione finalmente portano la mia firma.

Su cosa è stata dettata la scelta del nome del marchio?
Il nome del mio marchio nasce fra i banchi di scuola.

Che cosa intende dire?
Intendo dire che ci davamo dei nomignoli fra i compagni e a me fu affibbiato “la sublime”. Con gli anni mi è rimasto addosso e non potevo dare al mio brand nome migliore di qualcosa che fa parte della mia vita. Un nomignolo affettuoso.

Lei come stilista dove trova la sua creatività?
La mia creatività la trovo in ogni cosa che mi emoziona. Essendo molto romantica la trovo in un tramonto, in una nuvola o in una poesia. Trovo la mia creatività nei sentimenti che nascono ogni giorno.

Come è cambiata negli anni la moda?
La moda è in continua evoluzione anche se poi, secondo me, si ritorna sempre all’origine, all’essenziale, alla moda classica, come il tubino.

Qual è l’evoluzione che la sorprende?
L’evoluzione che mi piace e sorprende è data dai nuovi tessuti ecosostenibili, sempre più innovativi e al passo con i tempi, una moda etica e rispettosa dell’ambiente.

A che cosa si rifanno le sue creazioni?
Per le mie creazioni mi ispiro sia alla natura, quindi, al profumo dei fiori dell’erba appena tagliata, una cascata di acqua che zampilla fresca ad un cielo stellato, oppure ai minerali, ai quadri, dipende dal periodo.

Qual è la principale difficoltà in questo settore?
La principale difficoltà di questo settore è riuscire ad emergere fra tantissimi e far amare il tuo stile sul mercato. Un’altra difficoltà non secondaria è riuscire ad avere uno staff che lavora in armonia.

Cosa si nasconde dietro la creazione di un modello?
Dietro un modello si nasconde sempre un sogno, poi un’idea che diventa figurino, una brava modellista che sviluppa la tua idea in taglie e vede le proporzioni se messe in atto possono essere sostenute dal modello. Un’altra figura molto importante è la sarta che ti realizza il capo materialmente, la tua idea prende vita, lo sdifettamento, per vedere e modificare eventuali difetti e la vestibilità del capo ed in fine il lavoro più impegnativo, le rifiniture. Serve la ricamatrice per le applicazioni di paillettes e cristalli. Se non ci fossero queste figure rimarrebbe un disegno su di un foglio bianco.

Qual è il messaggio che vuole portare con i suoi capi?
Il messaggio che ho sempre portato con la mia moda è la femminilità, ovvero, capi con linee aderenti che esaltano le forme e la bellezza di noi donne.

Che consiglio può dare ai giovani che vorrebbero intraprendere la sua professione?
Il messaggio che vorrei dare ai giovani che stanno intraprendendo questo mestiere in questo brutto periodo epocale, dove molti settori sono stati colpiti, è che bisogna lottare per i propri sogni. Non bisogna mai buttarsi giù e dire non c’è la faccio. Se lo hai pensato puoi farlo.

Chi è Francesca quando non è impegnata nelle sue creazioni?
Sono una donna felice, piena di vitalità e sensibile. Mi piace ridere, ho molto umorismo, sono per la frase “un sorriso ti salva la vita”.

Attualmente in cosa è impegnata?
Attualmente sono impegnata nella collezione costumi che sto rifinendo a mano, infatti sono anche ricamatrice. Poi sto lavorando ormai da un anno sul profumo “Sublime oro 24k” che a breve uscirà nelle gioiellerie e che contiene 32 olii essenziali e foglioline d’oro 24k. Un profumo dolce, intenso, avvolgente. Ha una struttura particolare, una piramide olfattiva che mi rappresenta, parla di me.

Progetti?
Progetti tanti, ma il primo che vorrei realizzare appena sarà possibile, sarà la seconda edizione del mio evento moda “défilé Luxury Rome” un evento con premiazioni, cantanti, ballerini. Un vero show.

Vuole aggiungere altro?
Ringrazio Sledet.com dell’accurata intervista e aggiungo un pensiero per le donne. La vita è un dono meraviglioso e nel periodo di pandemia, la vita di certe donne è venuta a mancare a causa del femminicidio. Volevo quindi dire che se fra le mura domestiche vengono maltrattate anche solo psicologicamente di denunciare immediatamente!

Sledet.com ringrazia per l’intervista Francesca Anastasi, e ad maiora!

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