“Fare la conduttrice televisiva è un lavoro entusiasmante. Ma non ci si improvvisa conduttori. Avere le giuste competenze è fondamentale per avere successo”
Intervista di Desirè Sara Serventi
È una grande professionista e ha una innata predisposizione verso il mondo della conduzione: stiamo parlando della giornalista e conduttrice televisiva Magda Mancuso, che con naturalezza riesce a coinvolgere ed intrattenere il pubblico dei programmi che conduce. Magda, dal canto suo può vantare un curriculum formativo e lavorativo che fanno di lei una conduttrice in grado di portare al successo qualunque programma a lei affidato. Sledet.com ha raggiunto Magda Mancuso, che nonostante i suoi numerosi impegni, si è dimostrata disponibile e molto amichevole a parlare del suo lavoro e dell’attuale programma da lei condotto, un format dal titolo Frammenti di Napoli.
Se le chiedessi di raccontarsi, cosa risponderebbe?
Sono una donna serena e mi ritengo fortunata perché ho conosciuto l’amore, l’affetto, ho avuto la gioia di diventare mamma, faccio un lavoro che mi gratifica ma quello che mi ha fatto appassionare alla vita e mi ha dato una visione molto positiva, è stato il dolore… Il dolore ha un senso ed è proprio quello di dare senso alla vita, definisce la realtà. La complicazione dà completezza… Ecco oggi mi definisco una donna completa, la mia anima ha raccolto tante emozioni contrastanti.
Lei è una giornalista e una conduttrice televisiva. Quando è nata la sua passione per il suo lavoro?
Fin da piccola ho avvertito una particolare propensione alla comunicazione… Ricordo che nello specchio della mia cameretta fingevo di presentare format TV, cantavo con in mano una spazzola per microfono e ballavo imitando le star del momento. Crescendo ho cantato, per divertimento, in un gruppo di sole donne, facevamo un ottimo intrattenimento nei locali ed io, delle tre, ero quella che animava e si rivolgeva al pubblico per coinvolgerlo e qui ho capito che avrei voluto comunicare anche perché il canto era e resta una passione ma per farlo da professionista bisogna possedere un determinato talento e poi tanto studio.
Dove si è formata?
Ho iniziato nelle TV locali di Acerra, mio paese di origine, presentando trasmissioni con cantanti napoletani del momento avevo 19 anni e l’editore di tele Akery mi notò mentre presentavo un progetto sociale legato a telethon… Ricordo la bella esperienza anche a TVA. Nel contempo presentavo eventi di piazze e in teatri, sfilate di moda e concorsi di bellezza… poi ho condotto programmi su emittenti televisive regionali abbracciando argomenti diversi, riguardanti anche la politica ricordo con piacere il programma “Repubblica in marcia”. Oggi presento programmi ed eventi artistici, culturali e sociali in Campania ma anche in varie regioni soprattutto nel sud Italia. Qualche anno fa sono diventata pubblicista dopo aver lavorato come inviata per interviste televisive e successivamente per il tg Campania news.
Vuole parlarci del suo percorso professionale?
Il mio percorso professionale non è altro che una tabella di marcia con obiettivi di crescita a corto e a lungo termine. È un percorso di responsabilità, di equilibrio, mi piace creare aggregazione, unire, soprattutto le donne, non a caso è in uscita un libro pensato da me e da una mia collega, una raccolta di 10 racconti scritti da 10 donne ognuna delle quali racconta a sua volta di una donna che ha dato lustro all’Italia o addirittura oltre i confini della nostra nazione.
Quale considera l’esperienza più significativa della sua carriera?
Diventa significativa una esperienza quando l’affronti con amore e sacrificio, quando ti forma, ti migliora e dunque tocca l’anima. La mia migliore esperienza nasce dalla voglia di trovare un incentivo per andare avanti dopo aver perso tragicamente mia sorella gemella 10 anni fa. Sono ideatrice e realizzatrice di un evento sociale a sostegno delle vittime di depressione “Un Pensiero Per Fiorella Fabiola” attraverso il quale si vuole lasciare una giusta informazione con professionisti del settore medico psichiatrico e varie figure professionali.
Quali sono i format che lei preferisce condurre?
Sono amante della tradizione ed amo la canzone classica napoletana, mi piace parlarne nei miei programmi per tenere sempre in vita questa nostra cultura musicale, e non solo, che ci ha dato la possibilità di farci conoscere in tutto il mondo.
In che modo si prepara per condurre un programma?
Sono molto curiosa dunque continuamente mi pongo domande e cerco risposte, questo già è un aspetto importante per chi fa comunicazione, poi ovviamente approfondisco gli argomenti del giorno documentandomi e confrontandomi con gli ospiti prima della diretta.
A suo avviso, quali caratteristiche deve avere una conduttrice o un conduttore per fare la differenza in questo settore?
Fare la conduttrice televisiva è un lavoro entusiasmante. Ma non ci si improvvisa conduttori. Avere le giuste competenze è fondamentale per avere successo. Bisogna studiare, una buona dizione, impratichirsi, fare la famosa gavetta, avere talento, essere empatici.
C’è un programma da lei condotto a cui ad oggi è più legata?
Tutto ciò che ho fatto nella vita mi è stato utile per crescere e migliorarmi anche perché scelgo di condurre solo programmi che mi entusiasmano, devo divertirmi per poter dare il meglio, non riuscirei altrimenti. “La Patata Bollente”, ultimo programma condotto, mi è piaciuto veramente tanto e sicuramente ci sarà una seconda edizione.
Secondo la sua esperienza la conduzione negli anni è cambiata?
Il cambiamento più radicale si è avuto con la diffusione di internet. Miliardi di persone in tutto il mondo possono comunicare in modo istantaneo conducendo format su varie piattaforme o semplicemente si esprimono con e senza talento… in quest’ultimo caso assistiamo a “spettacoli” pietosi ed improvvisati che non possono assolutamente essere catalogati nel settore artistico.
Vuole parlarci della sua nuova rubrica televisiva dal titolo Frammenti di Napoli?
Frammenti di Napoli è una rubrica che adoro. Raccontiamo le bellezze di Napoli, l’arte, la cultura, la tradizione… Portiamo in TV l’espressione massima della napoletanità, quella verace che ci identifica.
Qual è il modo migliore per fare una buona comunicazione?
Per fare una buona comunicazione bisogna essere prima degli ottimi ascoltatori… Io ho imparato tanto ad ascoltare il prossimo e soprattutto a fare attenzione ai comportamenti. Più osservi più riesci a capire cosa vuole il pubblico e come arrivare al cuore di chi ti ascolta per essere sempre credibile.
Chi è Magda quando sta lontano dalle luci dei riflettori?
Il palcoscenico per me è uno “strumento” di forza, comunicare è tra le mie più grandi passioni attraverso la quale assorbo amore e dunque positività… Lontana dalle luci dei riflettori sono una donna meno forte, tanto sensibile ma serena perché da sempre ho imparato a riconoscere i miei limiti, che con tenacia cerco sempre di superare, e le mie capacità.
Che consiglio vuole dare ai giovani che vorrebbero intraprendere la sua professione?
Per comunicare c’è bisogno di conoscenza. Dunque ai giovani mi sento di dire semplicemente di studiare, scoprire il proprio talento e coltivarlo.
Attualmente in cosa è impegnata?
Attualmente ci sono tantissimi eventi da presentare, principalmente artistici e canori, è in uscita un libro che mi vede coinvolta ed il 9 luglio presso la sala stampa della camera dei deputati Roma, ci sarà il mio evento a sostegno delle vittime di depressione.
Progetti futuri?
Per il futuro è in programma per il prossimo campionato di calcio una trasmissione di calcio in coconduzione e tante belle novità che svelerò prossimamente.
Sledet.com ringrazia per l’intervista Magda Mancuso, e ad maiora!