“La nostra associazione apre le porte a tutti i ragazzi e ragazze di ogni ceto sociale, aggregando diverse persone e facendo in modo di allontanarli dai pericoli che si incontrano per la strada”
Intervista di Desirè Sara Serventi
Utilizza la boxe come strumento per combattere la delinquenza, accogliendo nella sua palestra tutti coloro che vogliono dare una svolta alla propria vita, allontanandosi dai pericoli della strada. Stiamo parlando del maestro Rosario Colucci, presidente e fondatore dell’associazione sportiva Leone Fazio, con alle spalle una qualificata carriera nel mondo della boxe. Sledet.com ha raggiunto il maestro Rosario Colucci, che ha parlato della sua associazione sportiva.
Quando è nata la sua passione per il mondo della boxe?
Nel lontano 1983, praticando kickboxing, iniziai a frequentare la palestra di boxe Olimpia disputando una ventina di incontri.
Dove si è formato?
Nel 1986 frequentai il corso di aspirante tecnico a Marcianise ed inizia il percorso di formazione tecnica con le associazioni boxe Miano, boxe Chiabolotti, boxe Maddaoni e nel ‘94 iniziai da solo con Case Gialle e poi Leone Fazio.
Lei utilizza la boxe, come strumento per combattere la delinquenza. Vuole parlarci della vostra associazione?
La nostra associazione apre le porte a tutti i ragazzi e ragazze di ogni ceto sociale, aggregando diverse persone e facendo in modo di allontanarli dai pericoli che si incontrano per la strada.
Da chi è stata fondata la vostra associazione?
La nostra associazione fu fondata da me insieme al defunto maestro Napoleone Fazio. In seguito, diversi amici consiglieri e bravi professionisti si avvicinarono e contribuirono a portare avanti la nostra missione, ovvero, salvare giovani dalla strada e da frequentazioni delinquenziali.
Lei è il presidente dell’associazione sportiva Leone Fazio. Qual è la prima cosa che dice ai giovani che si rivolgono a lei?
Ai giovani che si avvicinano e si rivolgono a me dico che se vogliono arrivare in alto devono soffrire, lottare ed essere sinceri, non bugiardi.
Chi collabora al suo fianco?
Al mio fianco collaborano Della Femina Pasquale, tecnico di secondo livello e Ferrara Vincenzo, tecnico di secondo livello ed ex campione italiano junior 2004, che è passato dalla boxe al carcere per problemi di giustizia ma poi si è ripreso con notevoli progressi nella vita normale. Poi, Di Maio Lucio, tecnico di primo livello e Malfatti Francesco tecnico di primo livello. Tutti si alternano nell’allenare pugili agonisti, amatori e giovanissimi.
All’interno della palestra, i giovani vengono allenati per partecipare a delle competizioni?
In palestra ci si allena tutti i giorni per partecipare a competizioni agonistiche che permettono la crescita fisica e tecnica nel percorso di vita sana.
Qual è la più grande soddisfazione del suo lavoro?
La più grande soddisfazione del mio lavoro e vedere realizzati i sogni di ragazzi e ragazze che, attraverso la boxe, sono riusciti a centrare il traguardo.
Vuol parlarci di qualcuno dei suoi allievi che ha fatto la differenza sul ring?
Ci sono stati alcuni allievi bravi che mi hanno consacrato tra i migliori allenatori italiani di boxe, in particolare Assunta Canfora che, seppur iniziando a 22 anni ha conquistato tre titoli italiani, quattro Golden Glove, tre medaglie agli Europei, due di bronzo e un argento.
Ha un rammarico?
Sì, verso un pugile vicecampione italiano che si è perso per strada. Adesso è in carcere.
Che consiglio vuol dare ai giovani che leggeranno la sua intervista?
Ai giovani che leggeranno l’intervista consiglio di fare sport e, se piace, scegliere la boxe come scuola di vita.
Attualmente in cosa è impegnato?
Attualmente io e tutto lo staff stiamo seguendo nuove leve, qualche agonista promettente e qualche bambino molto motivato con buone speranze.
Progetti?
Tenere in vita questa associazione sempre con la speranza che il nostro lavoro sia riconosciuto e supportato finanziariamente, permettendoci di migliorare e proseguire l’attività e il nostro scopo.
Vuole aggiungere altro?
Ringrazio Sledet.com per la disponibilità e per la visibilità concessa alla nostra associazione.
Sledet.com ringrazia per l’intervista Rosario Colucci, e ad maiora!