Il suo progetto “Paoramicamente” ha girato l’Italia. A metà tra Design e Fotografia, ha avuto la recensione del grande critico Enzo Carli
Intervista di Lisa Bernardini
Un anno di tour: come ha approcciato con le tue opere il pubblico che le ha visionate? Soddisfatto?
Bèh io sono soddisfatto, se lo sono anche i visitatori, bisognerebbe chiederlo a loro, comunque a giudicare dalle numerose recensioni che hanno lasciato sul quaderno visitatori alla fine dei percorsi espositivi, direi proprio di sì, e a dirla tutta, la cosa più sorprendente è stata quella di aver ricevuto tanti complimenti anche dai bambini che si sono trovati ad accompagnare i propri genitori, con tanto di recensioni scritte e firmate.
Che cosa pensi si ricorderanno delle tue opere i visitatori di “Panoramicamente”? Cosa hai secondo te lasciato e regalato a tutti loro?
Spero di avergli lasciato un nuovo stimolo, quello di avergli suggerito di guardare le cose da un altro punto di vista, che non sia semplicemente spostato dal proprio abituale, ma che sia allargato il più possibile, a tutto tondo.
Sappiamo che in primavera il progetto approderà per la prima volta al Nord. Temi la severità del giudizio artistico di Milano e dintorni? Oppure sarai accolto calorosamente come lo sei stato al Sud? Insomma, confessa paure e speranze da autore.
Penso che il confronto dovrebbe essere desiderato e cercato da ognuno di noi; da quando sono diventato adulto, non ho mai temuto il confronto, di nessun genere anzi, credo che l’opinione degli altri bisogna meritarsela, soprattutto se è severa, purché sia sincera, tanto più se il giudizio viene da chi dimostra di saperne più di te. Al contrario invece, penso che uno dei grandi problemi di questa società è la mancanza di sincerità ed obiettività; sembra che tutto ciò che viene apprezzato o disprezzato, lo sia per proprio tornaconto. In questo i social network hanno contribuito negativamente nel dare una vista distorta delle nostre reali capacità e si assiste di più a “Mi piace” di scambio, ossessivo e compulsivo, più che ad un parere pertinente e sincero. Questo fenomeno è meno presente laddove il giudicante investe soldi o energie per giudicare; perché si è dovuto muovere con i propri mezzi, mosso da una sua passione e investe il proprio tempo, in ultimo perché non ha legami diretti con l’autore che espone e quindi, con e senza competenza, si esprime molto più sinceramente di quanto lo farebbe in una cerchia di conoscenze reali e soprattutto in quelle virtuali. Quindi da autore, la mia speranza è che si vada verso una società sempre più libera, sempre meno insicura, dove le persone possono dare le loro preferenze a chi merita e non a chi da loro in qualche modo dipendono, o credono di dipendere. Questa evoluzione, senza dubbio, farebbe innalzare il nostro livello di merito, perché farebbe certamente migliorare il nostro impegno e le nostre prestazioni.
Per chi volesse acquistare le tue opere, quali sono le quotazioni e a chi si deve rivolgere?
Le quotazioni che sono state effettuate da alcuni esperti del settore, e che si sono trovate concordi tra loro, sono quotazioni che vanno dagli 800,00 euro ai 5.000,00 euro, a seconda dell’opera e dalla tiratura scelta; inoltre ho da pochissimo realizzato anche opere in piccolo formato sempre in tela e con telaio da 4 cm. di spessore che sono di grande effetto decorativo, soprattutto se esposte a trittico e che sto proponendo ad un prezzo davvero interessante.
“Un anno di”: in poche parole, cosa ha rappresentato per te il primo anno di “Panoramicamente tour”, il 2015?
Quello che ha rappresentato per me questo anno di “PanoramicaMente”, è soprattutto il prezioso feed back che ho ricevuto dai molti visitatori che hanno potuto guardare le mie opere e che si sono espressi nelle più svariate maniere. A questo proposito, è stato molto gratificante per me, vedere che tante persone che avevano già visitato la Mostra, sono tornate più volte in più riprese, con altri amici e parenti, per voler condividere anche con loro la stessa esperienza che si sono trovati a vivere loro stessi con grande entusiasmo.
Speranze per questo 2016 appena iniziato e un saluto per tutti i lettori di questa intervista.
La più grande speranza che ho è quella di assistere ad un cambio di rotta sociale, un cambiamento decisivo atto a migliorarci tutti; mi piacerebbe assistere ad un cambiamento di atteggiamento dell’uomo verso la propria specie e verso la natura tutta, che sia più altruista e responsabile; meno concentrato su se stesso e meno in competizione con gli altri. Mi piacerebbe vedere una società in crescita culturale nella sua complessità e non orientata alla ricerca della perfezione degli stereotipi, stessi vestiti, stessi programmi televisivi, stessi commenti da stadio. In tutto questo, spero e credo che l’Arte dà il proprio contributo, dà dei forti stimoli riflessivi, e può aiutare ad essere liberi. Per concludere quindi, per il futuro, mi auguro di poter riuscire a dare il mio piccolo contributo con stimoli positivi e mai banali.
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