“L’endometriosi consiste nella presenza di cellule endometriali al di fuori della cavità uterina per cui con gli stimoli ormonali si instaura un’infiammazione cronica”
Intervista di Desirè Sara Serventi
Quando si parla di endometriosi niente dev’essere lasciato al caso, ma vanno fatti tempestivamente tutti i dovuti esami, e questo lo sa molto bene il noto ginecologo ospedaliero, il dottor Romualdo Nieddu, che negli anni si è fatto un nome degno di stima riuscendo a distinguersi per la grande professionalità lavorativa e per l’attenzione che ripone nel curare le sue pazienti. Sledet.com ha raggiunto il dottor Romualdo Nieddu che ha spiegato in maniera dettagliata e precisa che cosa si intenda per endometriosi.
Potrebbe spiegarci che cosa si intende per endometriosi?
L’endometriosi è la patologia più importante tra le cause di dolore pelvico cronico femminile ed in particolare nella forma profonda o infiltrante.
Per la precisione in cosa consiste?
L’endometriosi consiste nella presenza di cellule endometriali al di fuori della cavità uterina per cui con gli stimoli ormonali si instaura un’infiammazione cronica.
Quanto varia la sua incidenza?
La sua incidenza nel nostro Paese varia tra il 10-15% con un picco tra i 25 e 35 anni d’età. Oltre tre milioni di donne presentano questa patologia.
Qual è la causa più accreditata?
La causa più accreditata è rappresentata dalla mestruazione retrograda e non a caso i primi focolai si localizzano a livello tubarico ed ovarico per cui successivi impianti nel peritoneo, superfici degli organi pelvici e si possono avere localizzazioni anche a carico del fegato, diaframma, pleure, bronchi e ferite chirurgiche.
Da che cosa è sostenuta questa patologia?
Questa patologia è sostenuta da un aumento degli estrogeni.
Vi sono delle condizioni predisponenti?
Le condizioni predisponenti possono essere: fattori immunitari, fattori infiammatori, fattori alimentari, fattori ambientali (esposizione ad inquinanti ed in particolare BPA).
Qual è la forma più grave dell’endometriosi?
L’endometriosi profonda è la forma più grave e ha un’incidenza dell’1%.
Quand’è che si parla di endometriosi profonda?
Si parla di endometriosi profonda quando l’infiltrazione del peritoneo è maggiore di 5 mm.
La profonda quanti comparti interessa?
La profonda interessa due comparti anatomici a seconda delle localizzazioni: comparto anteriore e comparto posteriore.
Da che cosa è caratterizzato il comparto anteriore?
Il comparto anteriore è caratterizzato da localizzazioni a livello: vescicale, spazio vescico-uterino, porzione anteriore degli ureteri, legamenti rotondi e canale di Nuck (sacchetto peritoneale localizzato al davanti del legamento rotondo che si estende sino all’anello del canale inguinale).
Invece il comparto posteriore da che cosa è caratterizzato?
Il comparto posteriore è caratterizzato da localizzazioni a livello: legamenti sacro-uterini, cavo del Douglas, ureteri, retto e vagina.
Potrebbe parlarci della sintomatologia dell’endometriosi?
L’endometriosi si può manifestare con: dismenorrea, dispaurenia profonda, dischezia, dolore pelvico cronico (molto intenso a causa della importante innervazione), disturbi della minzione, disturbi della deambulazione nei casi più gravi, astenia, febbricola, meteorismo, diarrea e rettorragia.
Macroscopicamente come sono rappresentate le sue lesioni?
Le lesioni sono rappresentate da placche di tessuto fibroso e muscolare liscio.
Per quale motivo?
Questo è legato al fatto che le lesioni tendono ad infiltrare la componente muscolare di vescica, retto e vagina. Questo tessuto è ricco di recettori per estrogeni e progesterone.
In che modo viene fatta la diagnosi?
La diagnosi viene fatta tramite: visita ginecologica ed esplorazione rettale, ecografia transvaginale con color Doppler e ricerca di “sliding sign”, ecografia pelvica in 3D, ecografia trans rettale, RNM con mezzo di contrasto dello scavo pelvico, clima opaco con doppio mezzo di contrasto, ricerca sangue occulto nelle feci, rettosigmoidocolonscopia, dosaggio Ca 125, e con la laparoscopia diagnostica.
Quando si parla di endometriosi qual è la terapia da attuare?
Si può avere una terapia medica, una dietoterapia (antiossidante) oppure una terapia chirurgica: laparoscopica e/o laparotomica.
Ha detto una dietoterapia. Quindi vi sono degli alimenti che potrebbero essere d’aiuto in caso di endometriosi e altri invece che potrebbero peggiorare il quadro clinico?
Lo scopo principale della dietoterapia è quello di migliorare la risposta all’insulina per permettere un corretto equilibrio ormonale, scegliendo una alimentazione capace di ridurre l’infiammazione e il dolore.
Quali sono gli alimenti da prediligere e quali invece quelli da bandire?
Gli alimenti da prediligere sono quelli biologici a chilometro zero, come frutta e verdura fresca, che sono ricche di vitamina antiossidante e fibra. Mangiare pesce azzurro, frutta secca, grassi sani quali olio d’oliva, acidi grassi polinsaturi ricchi di omega 3. Prediligere le proteine vegetali, semi di chia, lino. Son nocivi le carni rosse, pollo allevato in batteria, latte, latticini, caffè, thè, bevande zuccherate, soia, segale ed avena.
Potrebbe parlarci della terapia medica più adatta?
La terapia medica può essere tramite: E-P, progestinici (Dienogest), progesterone bioidentico, analoghi Gn-RH, vitamina D ad alto dosaggio (per contrastare la neoangiogenesi), inositolo, funghi medicinali (rafforzano difese immunitarie e non solo), palmitoiletanolamide, neurotrofici, antidolorifici, oppure dispositivi ad onde elettromagnetiche pulsate a bassa frequenza sempre per il dolore.
Cosa può dire riguardo la terapia chirurgica?
Per quanto riguarda la terapia chirurgica il gold standard è rappresentato dalla laparoscopia. Le procedure chirurgiche in genere devono essere conservative in quanto è una patologia che colpisce donne giovani. Anche la migliore chirurgia non è scevra di complicanze peraltro importanti legate alla peculiarità della malattia.
Può essere definita una patologia invalidante?
L’endometriosi è una patologia invalidante negli stadi più avanzati (III- IV). Il suo codice di esenzione è 063.
Dopo l’intervento chirurgico si possono presentare delle recidive?
Anche l’intervento chirurgico più radicale può presentare delle recidive a causa della peculiarità della patologia.
Con la menopausa l’endometriosi si può considerare sconfitta o è una patologia con cui chi ne soffre dovrà conviverci per sempre?
Purtroppo attualmente si è notato che anche con la menopausa fisiologica o chirurgica, talora, si ha una persistenza della sintomatologia dolorosa, per cui tali pazienti dovranno essere seguite nel tempo con delle ecografie pelviche in quanto può esistere un maggior rischio di patologia oncologica.
Con la pandemia si corre il rischio che chi soffre di tale patologia possa essere trascurata?
In quasi due anni di pandemia da Covid si è avuto un rallentamento nella diagnosi e cura dell’endometriosi a causa delle difficoltà all’accedere presso le strutture preposte.
Che consiglio vuol dare alle donne che leggeranno la sua intervista?
Mai sottovalutare una mestruazione dolorosa, dei dolori nei rapporti sessuali soprattutto in profondità, dolore alla defecazione durante il ciclo mestruale e un gonfiore addominale.
Attualmente dove presta servizio?
Presto servizio presso il reparto di Ginecologia Oncologica ARNAS Brotzu di Cagliari.
Sledet.com ringrazia per l’intervista il dottor Romualdo Nieddu, e ad maiora!
Buonasera sono stata operata 3 volte senza risultati
Questa patologia si può avere anche oltre i 6o anni presentando meteorismo,stipsi e dolori addominali?
Grazie