Spesso l’attacco di panico lascia un omaggio, non richiesto, che prende il nome di agorafobia
Articolo di Desirè Sara Serventi
I sintomi raggiungono il loro picco nell’arco di dieci interminabili minuti, minuti in cui la persona non sapendo cosa stia capitando, ha dei pensieri negativi riguardanti la propria salute. Attacco di panico! Ecco di cosa si parla. Palpitazione, tremore, calore accompagnato da sudorazione, sensazione di torpore o formicolio, nausea, brividi, questi alcuni dei sintomi che si manifestano da chi è colpito da un vero e proprio attacco di panico. Ovviamente sarà il medico che affermerà con certezza, se si tratta di questo, oppure no. In ogni caso si può dire che, non basta di certo uno dei sintomi sopra elencati, né tanto meno un unico caso isolato, per convincersi di soffrire di questo disturbo, perché per parlare di attacco di panico, devono manifestarsi, almeno quattro di questi elementi. Chi ha dovuto fare i conti con questa patologia, sa di cosa si parla. Subdolo fa la sua comparsa, quasi come un ospite indesiderato, con cui sicuramente non avreste voluto avere niente a che fare, ma ormai c’è, bisogna quindi cercare di conoscerlo per poterlo affrontare nel dovuto modo.
Dopo la sua comparsa niente sarà più come prima. Si manifesta nei momenti meno opportuni lasciando la persona in una condizione invalidante, perché il soggetto trema all’idea di una sua nuova comparsa, quindi si trova a dover fare i conti con un’ansia, ma stavolta è un’ansia anticipatoria, che riguarda la paura di una sua nuova manifestazione. Da qui una serie di comportamenti protettivi, atti a evitare un nuovo attacco. Spesso l’attacco di panico lascia un omaggio, non richiesto, che prende il nome di Agorafobia. Nome tosto! Ma niente, rispetto a quello che la persona direttamente coinvolta dovrà passare. Per Agorafobia s’intende l’ansia di trovarsi in spazi all’aperto dove non sarebbe troppo facile allontanarsi se il panico dovesse arrivare improvvisamente. Se questo non bastasse, s’incomincia ad avere timore di trovarsi da soli, dove nessuno possa loro dare una mano, nel caso in cui, dovesse nuovamente manifestarsi e senza alcun preavviso. Spesso alcuni, considerano questa patologia un qualcosa da tener nascosta nel timore dei giudizi degli altri, quasi come se questa fosse una vergogna. Niente di più sbagliato! L’attacco di panico non è un qualcosa di cui vergognarsi o imbarazzarsi. Da questa situazione si può uscire, basta semplicemente riconoscere di avere un problema e volerlo risolvere. Ecco perché è utile rivolgersi al medico per un valido aiuto. In ogni caso, per cercare di risolvere il problema sia dell’Agorafobia, sia degli attacchi di panico, la Ricerca Scientifica ha dimostrato di grande efficacia come prima soluzione, la terapia cognitivo comportamentale. In questi casi il fai da te non è consigliato, anche perché, solo degli specialisti possono realmente aiutare a riconoscere i sintomi che si possono manifestare e quindi saperli affrontare, per uscire dal circolo vizioso che si è creato.