A tu per tu con la scrittrice Francesca Panzacchi


“Di solito scrivo di getto, lasciando l’ispirazione libera di fluire”

Intervista di Desirè Sara Serventi 

Tanti i lavori letterari di Francesca Panzacchi, scrittrice e autrice editoriale, che sta attirando l’attenzione sempre di più per i romanzi da lei scritti che si caratterizzano per le dinamiche poco prevedibili e dei finali inattesi. Un genere, quello da lei raccontato, che va per lo più verso il giallo noir, anche se da spazio al thriller e non solo. Tra i suoi romanzi va sicuramente ricordato “Amore inverso” e il romanzo storico “Il normanno” che le ha fatto ricevere la Medaglia della Regione Toscana. Sledet.com ha raggiunto Francesca Panzacchi che ha parlato dei suoi lavori.

Se le chiedessi di raccontarsi cosa risponderebbe?
È sempre difficile raccontarsi. Sono laureata in Scienze Politiche, ho lavorato per un po’ come giornalista, attualmente mi dedico totalmente alla scrittura.

Quando nasce la sua passione per il mondo della scrittura?
Intorno ai dodici anni, forse anche prima. Da piccola leggevo moltissimo, ho sempre amato i libri. Ho iniziato scrivendo piccoli racconti e poesie.

Vuol parlarci dei suoi lavori letterari?
Il mio ultimo romanzo si intitola “Amore inverso” edito da Damster, è una storia noir ambientata sul mare. L’anno precedente ho pubblicato “L’uomo del bosco” e “Omicidio sull’argine”, entrambi editi da Delos. Ho pubblicato anche un romanzo storico “Il normanno” della Ciesse edizioni, un noir distopico scritto a quattro mani con Vito Introna, “L’alienato” edito da Milena, una silloge poetica e un libro fotografico.

A quale tra i suoi romanzi è più legata?
“Amore inverso” è quello più maturo, forse anche il più sofferto.

Qual è il genere che preferisce raccontare?
Il noir, perché mi piace indagare la psicologia dei personaggi, le loro ossessioni e devianze.

Come nasce una storia che intende raccontare?
Nasce da un’idea che ho in testa, che piano piano prende forma. Di solito scrivo di getto, senza scaletta, lasciando l’ispirazione libera di fluire.

Per che cosa si caratterizzano i suoi romanzi?
A volte per la lucida follia dei protagonisti, altre per l’indagine psicologica. Mi piace scrivere di amori tormentati, ossessivi. Mi piace sorprendere il lettore con dinamiche poco prevedibili e finali inattesi.

Che messaggio vuole trasmettere con i suoi scritti?
Di guardare in profondità, oltre l’apparenza, perché molto spesso le cose non sono come appaiono a prima vista.

Come potrebbe definire i personaggi dei suoi romanzi?
Ambivalenti, controversi, sorprendenti. Sempre credibili.

Lei ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. A qual è più affezionata?
Difficile scegliere… forse la Medaglia della Regione Toscana per il romanzo storico “Il normanno”.

Qual è la principale difficoltà nel campo dell’editoria?
Forse la promozione, a volte la distribuzione.

Che consiglio potrebbe dare alle persone che vorrebbero intraprendere la sua professione?
Di non avere fretta e saper aspettare l’editore giusto.

Attualmente in cosa è impegnata?
Sto lavorando su vari fronti. Ho in cantiere sia un romanzo romance che un giallo.

Progetti?
Molti, alcuni anche a quattro mani.

Vuole aggiungere altro?
Ringrazio Sledet.com per questa bella intervista!

Sledet.com ringrazia per l’intervista Francesca Panzacchi, e ad maiora!

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