A teatro Passo a due Pas de deux. A parlarne il regista Francesco Branchetti


“Le caratteristiche dei nostri personaggi sono multiformi e variegate”

Intervista di Desirè Sara Serventi

Grande attesa per il debutto a Roma, il 29 luglio al Teatro Marconi, di “Passo a due Pas de deux” di David Conati, un spettacolo che ha come tema centrale l’amore. A curare la regia puntando molto sul lavoro attoriale e interpretativo, è il noto regista Francesco Branchetti, che tra l’altro sarà in scena con Nathalie Caldonazzo. Sledet.com ha raggiunto Branchetti che si è dimostrato disponibile a parlarci dello spettacolo.

State per debuttare con un nuovo spettacolo teatrale dal nome “Passo a due Pas de deux” di David Conati. Che cosa racconta?
L’amore innanzitutto è l’argomento centrale dello spettacolo, che secondo alcuni, come sottolinea l’autore David Conati, è un groviglio complesso di sentimenti e situazioni che ci fanno perdere la testa, secondo altri si tratta di una serie di reazioni chimiche determinate dai ferormoni che alla fine portano comunque allo stesso risultato. In letteratura eminenti psicologi, che hanno il vizio di dover “falsificare” e analizzare tutto, si sono scomodati per incasellare, catalogare, dare una struttura più o meno logica per comprendere questo sentimento che nel bene o nel male, volenti o nolenti, ci tocca, ci sfiora, ci coinvolge tutti. Chi perché, come Diogene, lo cerca per tutta la vita senza trovarlo, chi perché fa di tutto per sfuggirgli, chi perché non può vivere senza e chi perché vorrebbe non averlo mai incontrato, chi perché lo venera, chi perché, come nelle fiabe, sogna il suo amore ideale con tanto di “e vissero per sempre felici e contenti”. Coloro che si sono presi la briga di analizzare “La costruzione di un amore” osservandola nelle sue diverse sfumature, evoluzioni e involuzioni, hanno stabilito che questo percorso ha cinque fasi che nello spettacolo passiamo in rassegna.

Come è stata impostata la scrittura di questo testo?
Si parla di amore a tutto tondo. Fasi ben identificabili per una serie di comportamenti e di stati d’animo che le caratterizzano in modo inequivocabile: infatuazione, innamoramento, disillusione, consapevolezza, complicità. Per esporre meglio il concetto in questo percorso teatrale alla scoperta delle fasi dell’amore, l’autore ha elaborato una serie di quadri che le ripercorrono tutte, partendo dal Simposio di Platone passando per Amore Psiche, arriviamo fino ai giorni nostri. Il viaggio tra le schermaglie amorose di epoche e stili teatrali diversi ci permette di osservare e immedesimarsi nell’evoluzione del gioco delle relazioni nel quale le diverse coppie sono coinvolte loro malgrado. Alla fine di questo percorso, chissà, forse saremo in grado di capirne un po’ di più e potremo ripetere comunque gli stessi errori ma stavolta in modo più consapevole.

È lei il regista di questo spettacolo. Su cosa ha voluto puntare nello specifico?
Beh soprattutto sul lavoro attoriale e interpretativo anche perché si trattava di portare in scena molte coppie e la difficoltà maggiore chiaramente era quella di costruire dei profili psicologici credibili e completi, credo che abbiamo fatto un buon lavoro e di esserci riusciti, poi il lavoro naturalmente è stato anche sulle musiche originali create dal maestro Cangialosi e sulle atmosfere create dall’ensemble poetico tra luci, musiche, voce e corpo dell’attore.

Lei sarà in scena insieme a Nathalie Caldonazzo. Per che cosa si caratterizzano i vostri personaggi?
Dal momento che portiamo in scena molte coppie diverse le caratteristiche dei nostri personaggi sono multiformi e variegate e arrivano a coprire l’intero arco dei sentimenti umani e delle sfaccettature psicologiche più profonde e prismatiche.

In scena vi sarà anche l’attrice Isabella Giannone. Qual è il suo ruolo?
Il suo ruolo è molto particolare e ha la funzione come di un traghettatore misterioso ma al tempo stesso molto simpatico che ci trasporta e fa viaggiare da un’epoca all’altra da una coppia all’altra da un’età all’altra.

Qual è il messaggio che volete trasmettere con questo spettacolo?
Che tutto ruota intorno all’amore sempre comunque nella vita.

Cosa può dire lavorativamente parlando su David Conati?
Straordinario autore e traduttore che ho avuto il piacere di incontrare sul mio cammino e con il quale mi auguro la collaborazione duri molti anni.

Qual è la difficoltà che avete incontrato per la preparazione dello spettacolo?
In realtà non abbiamo incontrato grandi difficoltà anche perché la voglia di tornare in scena era talmente grande che anche se ci fossero state credo non ce ne saremmo accorti.

Come è cambiato in questo periodo il modo di lavorare in teatro?
In questo momento i teatri devono osservare molti protocolli e dobbiamo attenerci alle regole del distanziamento e credo che questo comporti sicuramente molte difficoltà ma credo che gli artisti riusciranno comunque con il loro lavoro ad arrivare al cuore del pubblico

Dove debutterete?
Debutteremo a Roma il 29 luglio al Teatro Marconi e saremo in scena in molte rassegne estive e poi in inverno in molti teatri italiani

Vuole aggiungere altro?
Mi auguro che il successo dello spettacolo sia grande quanto la nostra volontà di tornare in scena davanti al pubblico.

Sledet.com ringrazia per l’intervista Francesco Branchetti, e ad maiora!

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