“Non amo apportare modifiche ai testi che scelgo di portare in scena, di solito li scelgo proprio perché mi piacciono così come sono scritti”
Intervista di Desirè Sara Serventi
Grande l’attesa per lo spettacolo teatrale “Preferisco che restiamo amici, di Laurent Ruquier che vedrà in scena Matilde Brandi e Giuliano Capuano in una commedia divertentissima. A curare la regia dello spettacolo teatrale è il noto regista Francesco Branchetti, che riesce ogni volta a portare in scena spettacoli di alto livello, dove niente viene lasciato al caso e dove tutto viene curato nei minimi particolari. Sledet.com ha raggiunto Francesco Branchetti che, nonostante sia impegnato in tournée con lo spettacolo Parlami d’amore di Philippe Claudel con Nathalie Caldonazzo e dove lui stesso e sia regista che protagonista maschile, ha trovato il tempo di parlarci di questo suo nuovo spettacolo.
A breve “Preferisco che restiamo amici” di Laurent Ruquier, debutterà a teatro, dove sarà lei a curarne la regia. Che cosa racconta?
È una commedia divertentissima con Matilde Brandi e Giuliano Capuano che interpretano i due originali protagonisti; Valentino affascinante pubblicitario sulla cinquantina ignaro di ciò che sta per accadere è convinto di passare una splendida serata con la sua migliore amica Claudia, ma la serata prende una piega inaspettata un po’ per il troppo alcool, un po’ per le troppe verità che emergeranno; la vita dei due protagonisti sta per cambiare per sempre; una commedia romantica ricca di colpi di scena intelligente, sensuale, moderna che vive delle mille sfumature dei personaggi e del loro rapporto che si evolve in qualcosa di ancora più speciale.
Per che cosa si caratterizza la scrittura di Ruquier?
Per la straordinaria capacità di coniugare originalità dell’intreccio con la straordinaria analisi dei caratteri dei personaggi.
In scena vi saranno Matilde Brandi e Giuliano Capuano. Su quali basi sono stati scelti per interpretare questi personaggi?
Con entrambi volevo lavorare da molto tempo e quando mi è capitato questo testo tra le mani mi è sembrata davvero l’occasione giusta.
Per che cosa si caratterizzano i personaggi di Claudia e Valentino?
Quello che li caratterizza a mio avviso maggiormente è la straordinaria umanità che nasce spesso e volentieri dai loro difetti.
Su cosa sta puntando la regia?
È un lavoro incentrato prevalentemente sul lavoro con gli attori, con l’obiettivo di tirar fuori ogni aspetto o piccola caratteristica dei protagonisti della nostra storia, è un lavoro molto psicologico ma anche e soprattutto molto” umano”.
Cosa vuole che emerga da questa storia?
Vorrei che venisse fuori soprattutto che l’unica vera ripartenza è quella che mette l’uomo al centro, l’uomo e i suoi sentimenti, soprattutto, l’amore e l’umanità verso l’altro.
Ha intenzione, come regista, di apportare una qualche modifica al testo?
Non amo apportare modifiche ai testi che scelgo di portare in scena, di solito li scelgo proprio perché mi piacciono così come sono scritti.
In scena quanto spazio dà agli attori per l’improvvisazione?
Sinceramente molto poco.
Quando debutterete?
Lo spettacolo debutterà all’Arena di Tor Bella Monaca il 28 di giugno e sarà in scena lì fino al 30 giugno e poi in tournée estiva e invernale.
Considerando la storia che racconterete la domanda è di rigore. A suo avviso può esistere l’amicizia fa un uomo e una donna?
Assolutamente sì.
Attualmente in cosa è impegnato?
Sono in tournée anche con lo spettacolo Parlami d’amore di Philippe Claudel con Nathalie Caldonazzo che proseguirà anch’esso in tournée estiva e invernale.
Vuole aggiungere altro?
Un augurio a tutti i miei colleghi di poter superare questo momento difficile per il teatro e tornare presto ad una certa normalità.
Sledet.com ringrazia per l’intervista Francesco Branchetti, e ad maiora!