Stendhal: il nuovo cortometraggio di James La Motta


“Con la regia questa volta mi sono divertito a dare vita alle sculture attraverso le tre attrici” 

Intervista di Desirè Sara Serventi 

Dopo i successi ottenuti con i suoi vari cortometraggi, il regista James La Motta torna nuovamente sul set con un nuovo e originale corto dal titolo Stendhal, girato nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’intento del regista con questo corto, così come è stato da lui affermato, è quello di stimolare le persone e soprattutto i giovani all’arte e alla cultura. Sledet.com ha raggiunto James La Motta che ha parlato di Stendhal.

Stendhal è il nome del suo nuovo cortometraggio. Che cosa racconta?
La storia di tre anime fanciullesche che si trovano a giocare e a dare vita a corpi marmorei di un passato indelebile nel loro presente. Affascinate, attratte e innamorate dell’arte si fonderanno con le stesse opere.

Dove è stato girato?
All’interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Come nasce l’idea per questo corto?
L’idea nasce per purissimo caso durante il contest cinemadamare ideato da Franco Rina, dove ormai partecipo da ben tre anni e quest’anno come tappa abbiamo avuto Napoli. Seppur napoletano e amante dell’arte, purtroppo andando via appena diplomatomi dalla mia città non ho mai avuto l’occasione di visitare il nostro bellissimo Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Una volta entrato sono stato catturato dalla bellezza delle opere, che quasi mi parlavano, allora ho chiesto se ci fosse la possibilità di girare il mio cortometraggio.

Su cosa ha puntato la regia?
Con la regia questa volta mi sono divertito a dare vita alle sculture attraverso le tre attrici, come da me definite “anime fanciullesche”, mettendone in risalto la loro imponenza e bellezza, così come alle tre interpreti le ho volute far sentir parte della bellezza eterea ed eterna del museo, proponendole in vesti chiare e scalze come tre anime, pure e caste, facendole divertire come bambine, giocando a corda lungo i corridoi del museo.

Da chi è composto il cast?
Da Clara Benador, Federica Pirone, Cristina Alby. Però ci tengo a citarli tutti, anche il cast tecnico quindi: Flaminia Trapani, Filippo Scotti, James Kuria, Julian Nougues, Dave D’Alessandro e Ettore Rossi

Qual è stata la principale difficoltà nella sua realizzazione?
Girare in un museo in pieno giorno ed in piena estate con tanti turisti.

Che messaggio vuole trasmettere con questo corto?
Il messaggio è proprio come l’ultima frase del mio corto The art is for all but not for everyone, l’arte è di tutti ma non per tutti. Con questa frase provocatoria voglio stimolare tutte le persone e soprattutto i ragazzi all’arte e alla cultura, vorrei esortarli a fargliela amare sin da bambini proprio come è stato fatto con me dai miei maestri nel corso della mia.

Dove è visibile?
Sul link youtu.be/qD9w4uyuEIA

Vuole aggiungere altro?
Sì che siamo al teatro con il testo “Myself” contro il femminicidio e che a gennaio invece vi aspetto numerosi al Teatro Agorà di Roma con una mia regia ed adattamento del testo ” Lover di Pinter” in una chiave particolare e psicologica con le interpreti Carolina Patino ed Elena Baroglio.

Sledet.com ringrazia per l’intervista James La Motta, e ad maiora!

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