Civiltà e uguaglianza, termini che vengono messi in risalto nei periodi elettorali dove tutti gli esponenti dei partiti e dei movimenti politici si fanno paladini in favore delle ingiustizie. Peccato però, che dopo le elezioni chi ha dato ha dato e chi non ha avuto, continua a non avere
Articolo di Desirè Sara Serventi
Succede a Quartu S.Elena e per la precisione nella così definita con orgoglio “la terza città della Sardegna”, dove molti residenti della zona Separassiu e limitrofe della periferia quartese, si vedono erogare nelle loro abitazioni solo ed esclusivamente acqua d’irrigazione. Da precisare che, questa non può essere assolutamente utilizzata a fini domestici ne tanto meno per uso personale, trattandosi infatti di acqua non potabile e il più delle volte caratterizzata da un odore sgradevole. Il comune di Quartu S. Elena non solo non eroga l’acqua potabile, nonostante siano stati fatti i lavori della rete idrica nelle strade in cui questo servizio è assente, ma da del filo da torcere e si scaglia contro i residenti della zona, impedendo loro di poter prendere l’acqua dai rubinetti pubblici. E’ infatti notizia di pochi giorni fa che, i vigili di Quartu S. Elena, hanno scattato foto e preso i nominativi di coloro che purtroppo sono costretti loro malgrado ad attingere l’acqua nelle poche fontanelle rimaste nella zona, in quanto il Comune in passato ha pensato bene di chiudere le fontanelle per impedire ai vari residenti di questa zona svantaggiata di poter riempire le loro botti. Sarebbe utile e forse indispensabile riuscire a far capire ai vari amministratori e allo stesso Sindaco una cosa che sembra che nessuno, e nemmeno nelle precedenti amministrazioni, è riuscito ancora a comprendere, ossia, che non tutti hanno la possibilità di pagare le non economiche autocisterne che portano direttamente a casa il rifornimento di acqua potabile. I residenti della zona Separassiu e delle zone limitrofe, si possono senza troppi giri di parole definire cittadini di Serie B, peccato però che questi siano alla pari di quelli di Serie A, quando si tratta di pagare per i servizi. Ciò che questi cittadini non apprezzano e che spesso, vengono usate nel loro confronti delle parole pesanti da parte di chi sta al potere nel Comune di Quartu. Infatti, più volte sono stati definiti ladroni per il fatto che riempivano le loro botti. L’acqua è un bene di prima necessità che di per se, dovrebbe essere presente in tutte le abitazione. Per il Comune di Quartu S. Elena manca proprio il concetto e il significato del termine civiltà e uguaglianza, termini però che vengono messi in risalto nei periodi elettorali dove tutti gli esponenti dei partiti e dei movimenti politici si fanno paladini in favore di queste ingiustizie. Ovviamente dopo le elezioni, chi ha dato ha dato e chi non ha avuto, continua a non avere. Bisogna proprio dire che, in politica certe promosse fatte ai cittadini hanno le gambe corte e il “Pinocchio” di turno, quando si parla di ottenere un voto è il più delle volte, dietro l’angolo.