Una stagione teatrale ricca di impegni e successi quella del noto regista
Intervista di Desirè Sara Serventi
Grandissima l’attesa per il debutto dello spettacolo “Lezioni di Burlesque. The secret show”, che vedrà in scena Giulia Di Quilio ad interpretare questo viaggio nel mondo del Burlesque e Ilaria Mencaroni in veste di ballerina e mimo. La Prima Nazionale si terrà al Teatro Tor Bella Monaca il 12 e il 13 dicembre. A curare la regia dello spettacolo scritto da Valdo Gamberutti, è il noto regista Francesco Branchetti, che è sempre più impegnato in una stagione ricca di spettacoli, dove la base comune di tutti questi è sicuramente il successo e il grande riscontro che stanno ottenendo non solo dal pubblico ma anche dalla critica. Sledet.com ha raggiunto Francesco Branchetti che ha parlato dello spettacolo.
Lei sta curando la regia dello spettacolo “Lezioni di Burlesque the secret show”. Di cosa tratta il testo?
Si tratta di un testo molto bello, profondo e pieno di suggestioni, scritto da Valdo Gamberutti, che mi ha permesso di creare uno spettacolo molto particolare ed affascinante e di portare in scena la mia visione dell’erotismo e della sua declinazione attraverso una forma come quella del teatro che a mio avviso ha indagato poco questo argomento fino ad adesso. Per me la sensualità è qualcosa che non è esplicito o evidente o immediato, ma è un qualcosa che va evocato… si tratta di un grande allestimento diretto da un regista “interno” all’uomo e alla donna che crea magicamente “un luogo altro” dove un uomo e una donna “sono” immagini di verità, “fantasie” che si sono fatte carne “pura” verità ed infinito incanto. La sensualità per me è un miracolo che “accade” fatto di grazia, mistero e soprattutto di “senso del meraviglioso”. Mi auguro che il pubblico sia complice del nostro rito che sarà senz’altro molto “speciale”, ricco di fascino e di mistero.
Cos’è per lei l’arte del Burlesque?
Nella mia visione e nella mia conoscenza, piuttosto recente del Burlesque, si tratta soprattutto dell’arte di allestire un “teatro personale” all’interno del quale ogni donna riesce a declinare tutti gli aspetti, anche i più nascosti della propria personalità.
Lezioni di Burlesque the secret show. Che cosa vuole evocare il titolo?
La scelta del titolo vuole evocare il bisogno di mistero che a mio avviso hanno il mondo del teatro e il pubblico stesso.
Su cosa sta puntando la regia?
Sulla costruzione di immaginari fantastici e fantasie che si fanno carne da un lato, dall’altro sulla rievocazione attenta e meticolosa dello spirito di cui erano portatrici le prime star del Burlesque.
Come viene raccontato lo spettacolo?
Attraverso il viaggio di un’anima contemporanea che attraverso misteriosi rituali evoca le anime e “rivive” le storie delle prime grandi dive del Burlesque.
Chi ci sarà in scena?
Giulia Di Quilio ad interpretare questo viaggio poetico nel mondo del Burlesque, affiancata dalla straordinaria Ilaria Mencaroni qui in veste di ballerina e mimo.
Cosa può dire lavorativamente parlando su Giulia Di Quilio?
Posso dire che Giulia ha fatto un lavoro molto profondo sui personaggi da lei interpretati; avevo visto Giulia in molti spettacoli e conoscevo la sua capacità interpretativa piena di prismatiche sfaccettature e questo ha dato molto allo spettacolo.
E su Ilaria Mencaroni?
L’ho trovata straordinaria nella sua capacità di evocare, attraverso il movimento del corpo e l’arte mimica, infinite fantasie, suggestioni e mondi immaginari e pieni di fascino.
Cosa vuol dire portare in scena uno spettacolo sul Burlesque?
Significa, secondo me, soprattutto portare in scena la libertà di esprimere se stessi.
Per che cosa si caratterizza Lezioni di Burlesque. The secret show?
Per la sua capacità di raccontare la donna nella sua complessità e nelle mille sfaccettature di cui può farsi portatrice; è uno spettacolo pieno di senso del mistero e di raffinato erotismo.
Le musiche giocano sicuramente un ruolo molto importante in questo spettacolo. Cosa può dire a riguardo?
Si, le musiche di Pino Cangialosi hanno in questo spettacolo un ruolo molto importante, in quanto non sono solo veicoli per la narrazione ma raccontano in profondità gli stati d’animo, i sentimenti, le paure, le angosce, le gioie dei personaggi evocati dal testo di Valdo Gamberutti.
Qual è il messaggio che volete trasmettere con questo spettacolo?
Il messaggio è sempre che il percorso della volontà di conoscere, di conoscersi e di mettersi in gioco raccontandosi, attraverso il teatro, con sincerità e onestà intellettuale agli altri e al pubblico, è l’unico che può regalare a tutti noi una vera speranza.
Quando debutterete?
Debutteremo in Prima Nazionale il 12 dicembre al Teatro di Tor Bella Monaca a Roma.
Vuole aggiungere altro?
Mi auguro che gli spettatori possano essere condotti da questo spettacolo in un viaggio poetico, fantastico e di riflessione, piacevole ed affascinante in cui spettacolarità e momenti poetici si alternano senza soluzione di continuità.
Sledet.com ringrazia per l’intervista Francesco Branchetti, e ad maiora!