Peshmerga: di fronte alla morte. Intervista ad Alex Pineschi


“Sono contento di aver scritto questo libro, perché ricordare il passato in un certo modo mi ha aiutato a vivere il presente e a costruirmi un futuro”

Intervista di Desirè Sara Serventi 

Ha deciso di raccontare in un libro la sua esperienza in Iraq come volontario a fianco dei Peshmerga nella lotta contro l’Isis, stiamo parlando di lui, Alex Pineschi, ex volontario del corpo degli alpini che prima di partire per la guerra ha lavorato nelle navi come contractor per l’antipirateria. Il libro dal titolo: “Peshmerga: di fronte alla morte” racconta la storia da lui vissuta in un intero conflitto. Sledet.com ha raggiunto Alex Pineschi che ha parlato della sua opera autobiografica.

Peshmerga: di fronte alla morte. È questo il titolo del libro da lei scritto. Che cosa racconta? 

Racconta diversi episodi che ho vissuto nel corso della mia esperienza in Iraq come volontario. Voglio precisare che, quella che ho raccontato, non è solo la mia storia ma è la storia vissuta dai miei occhi in un intero conflitto.

Cosa ha significato rivivere quei momenti? 

Non è stato facile rivivere determinati momenti. Posso sicuramente dire che è stato emozionante scriverlo e non nascondo che ad oggi, quando lo rileggo, c’è ancora un’emozione forte. Sono contento di aver scritto questo libro, perché ricordare il passato in un certo modo mi ha aiutato a vivere il presente e a costruirmi un futuro.

Su che chiave ha scelto di raccontare la storia? 

Ho voluto fare un libro adatto a tutti. Per questo motivo l’ho scritto in maniera spontanea e semplice, così da essere facilmente comprensibile anche dai non addetti ai lavori.

Lei è stato il primo volontario italiano ad aver combattuto l’isis in Iraq? 

Sì, sono stato il primo volontario italiano ad essere andato a combattere l’isis in Iraq.

Il suo ruolo? 

Ho iniziato a fare la gavetta per poi arrivare a comandare un distaccamento di uomini.

Da che cosa è stata dettata la scelta del titolo? 

Il titolo l’ho deciso neanche una settimana prima di farlo uscire. Ho scelto questo nome perché mi sembrava giusto rendere omaggio anche a quelli che sono stati i veri protagonisti di questa guerra ovvero, i Peshmerga curdi, per questo motivo mi sembrava corretto dedicare il titolo del libro e quindi della mia storia a loro.

Vi è stata una missione che non riesce a dimenticare? 

Non voglio spoilerare nulla ma quello che posso dire è che l’ultimo capitolo fa riflettere su cosa veramente sia la guerra e di come i bambini siano state le vere vittime di questo conflitto.

Su quali basi è stata scelta la foto della cover? 

È stata scelta quella foto perché è molto significativa.

Potrebbe essere più preciso? 

Quella foto è stata scattata in un luogo per me molto significativo in quanto ritrae perfettamente la realtà che vivevo in quel periodo, quindi gli occhi stanchi, il volto solcato dalla stanchezza, l’equipaggiamento da combattimento, l’elmetto tutto graffiato, e poi vi è sullo sfondo la bandiera dell’isis in un luogo che avevamo conquistato. Per me quella è una foto iconica, che ha meritato di andare in copertina, perché non sono tanto io il protagonista ma è l’insieme, o meglio dire il luogo, e quello che esso rappresenta.

Cosa le ha fatto uscire quella guerra? 

Questa è una cosa che ho anche descritta nel libro, ovvero, che la guerra è quel luogo dove non puoi mentire a te stesso, perché esce veramente chi sei, nel bene ma anche nel male. Di conseguenza penso che la guerra ha fatto uscire quella che è la parte migliore di me.

Chi è oggi Alex? 

Onestamente sono la stessa persona. Probabilmente la guerra ha fatto uscire una parte di me che mi ha aiutato a capire ancora di più che persona sono. Ma di questo ne parlo ampiamente nel libro e di come probabilmente sono cambiato.

Attualmente in cosa è impegnato? 

Ad oggi sono impegnato in quella che è la vita di tutti i giorni. Sto cercando di seguire quelli che sono i miei progetti e sto continuando con quella che è la mia scuola Ap Tac e di quelle che sono le mie attività addestrative. Sto lavorando nel settore della ricerca e dello sviluppo nell’equipaggiamento individuale sulla base della mia esperienza e poi cerco di vivere la mia vita nel meglio che posso.

Progetti? 

Sicuramente scrivere un nuovo libro.

Sledet.com ringrazia per l’intervista Alex Pineschi, e ad maiora!

 

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