L’osservatore calcistico Marco Borri


“L’esperienza è data dal campo e dalla qualità delle esperienze”

Intervista di Desirè Sara Serventi 

Le competenze tecniche di Marco Borri, come osservatore calcistico professionista, sono ben note nell’ambiente del calcio, dove infatti è riuscito a farsi un nome degno di stima. Autore di due libri calcistici che hanno ottenuto un notevole successo, attualmente Borri, è nuovamente all’opera con la stesura di un nuovo libro, che sembra avere tutte le basi per riscuotere i risultati dei precedenti libri. 

Osservatore calcistico professionista abilitato. Vuol raccontarci la sua carriera da osservatore?
Ho iniziato per pura passione andando per campi da calcio ad osservare settori giovanili dilettantistici, collaborando con procuratori, al tempo ancora denominati agenti FIFA. Nel frattempo mi sono formato partecipando a corsi privati per osservatori, si trattava dei primi ed unici esistenti. La federazione non aveva ancora riconosciuto e ideato il corso specifico per osservatori. Nel 2015 mi sono abilitato al primo corso della F.I.G.C. La mia esperienza di collaborazione con gli agenti è durata poco, infatti ho praticamente sin da subito lavorato per i club: osservatore per l’ Aldini Bariviera, due stagioni all’A.S. Varese 1910 Settore Giovanile – Serie B, due stagioni come responsabile scouting Milano dell’ U.C.AlbinoLeffe Settore Giovanile e collaboratore per la prima squadra Lega Pro. Dalla stagione 2017/2018 nuovamente a Varese per il Varese Calcio, come responsabile scouting Milano Settore Giovanile e collaboratore diretto del direttore Riccardo Brandinali Serdie D, fino al 15 febbraio giorno delle mie dimissioni.

Che caratteristiche deve avere un osservatore calcistico?
A livello Federale deve disporre dell’abilitazione F.I.G.C. A mio avviso però la qualifica non è sufficiente, la bravura non si impara. L’esperienza è data dal campo e dalla qualità delle esperienze. Sicuramente serve tanta passione, tra le diverse caratteristiche che deve avere un osservatore a caccia di talenti, ancor di più se si interessa di giovani, c’è la capacità empatica. Si tratta della capacità di comprendere gli altri. Consente di cogliere, per quanto possibile, le “sfumature più silenziose” dell’atleta. Questa capacità aiuta ad andare oltre al valore della prestazione, che può essere influenzata da più fattori, e di valutare il reale valore del giocatore.

Recentemente ha lasciato il Varese Calcio come responsabile scouting del settore giovanile di Milano. Di cosa si occupava?
Mi occupavo della ricerca e della selezione di giovani promettenti sul territorio milanese, coadiuvato da uno staff di osservatori. Oltre a coordinare il lavoro pratico dell’area scouting, mi occupavo anche dell’archiviazione dei dati sia di Milano sia dell’area scouting Varese, anche se quest’ultima non era coordinata direttamente dal sottoscritto.

Per quale motivo ha consegnato le dimissioni?
Premetto che non è stata una decisione semplice. Con il responsabile del Settore Giovanile, Ricardo Brandinali, si era fatto veramente un ottimo lavoro. Credo che a livello di Settore Giovanile di Serie D eravamo una delle poche realtà ad avere un archivio dati computerizzato. Mi sono dimesso perché non c’erano più le premesse e le condizioni per poter portare avanti il lavoro in modo serio e professionale.

Nuove proposte dopo le dimissioni dal Varese?
Si qualche cosa si è mosso, ma valuterò solo proposte per la prossima stagione.

Come si diventa osservatore calcistico professionista?
E’ necessario partecipare al corso specifico a Coverciano e superare le prove di esame, conseguendo l’abilitazione di Osservatore Calcistico per Società Professionistiche.

Ha pubblicato due libri e adesso ne sta elaborando uno nuovo?
Esattamente; nel 2014 ho scritto il primo libro sull’argomento “L’osservatore calcistico a 360°”, già alla seconda edizione. Nel 2017 invece ho scritto il più specifico e completo per chi si interessa della ricerca del talento “Manuale del talent scout nel calcio”. Il nuovo libro che sto realizzando è incentrato sempre sulla figura dell’osservatore calcistico, una visione nuova, un taglio editoriale diverso dai soliti. Per il momento, posso accennare solo una cosa: penso che questo libro avrà il profumo dell’erba dei “vecchi” campi da gioco.

Lei è anche l’ideatore e il responsabile unico del sito 3borri.it. Vuol parlarne?
www.3borri.it – “Il Calcio Da Tre Punti Di Vista” è un mio progetto, ufficialmente in rete dal 2013. Diciamo che molto semplicemente 3borri.it nasce con l’intento di presentare i tre fratelli Borri: tre gemelli da sempre legati ed appassionati al mondo del calcio. Un allenatore dei portieri, un preparatore atletico, un osservatore calcistico professionista, tre ruoli ben distinti nel settore, ma al contempo complementari.

Attualmente in cosa è impegnato?
Non abbandono il campo anche se mi dedico maggiormente ai miei affetti, ora che ho più tempo. Sono concentrato, oltre che nella realizzazione del mio terzo libro calcistico, nel’ultimare un progetto scouting che dovrò esporre in una scuola superiore di Milano all’interno di un progetto scolastico.

Sledet.com ringrazia per l’intervista Marco Borri, e ad maiora!

 

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