“Lo iodio è la materia prima degli ormoni tiroidei ed il nostro corpo lo assume con l’alimentazione, bisogna sfatare il mito che andare al mare possa mettere al riparo le persone da disfunzioni tiroidee”
Intervista di Desirè Sara Serventi
Quando si parla di tiroide niente va lasciato al caso, anche perché molto spesso i disturbi di tale ghiandola risultano essere comuni ad altre malattie. Tutto questo lo sa bene il dottor Gianfranco Orrù, specialista in endocrinologia che si dimostra sempre attento e preciso nel suo operato non tralasciando mai niente e non sottovalutando alcun sintomo che viene a lui riferito. Il dottor Orrù si è fatto un nome degno di stima tra i suoi pazienti con cui riesce a creare con naturalezza un rapporto di estrema fiducia. Sledet.com ha raggiunto il dottor Gianfranco Orrù che ha spiegato in maniera chiara e precisa quali sono le disfunzioni riguardanti la tiroide.
Che cos’è la tiroide?
La tiroide è un piccolo organo, costituito da due lobi laterali, uniti da un istmo mediano, posto al centro in basso del collo davanti alla trachea, di fondamentale importanza per l’organismo perché secerne ormoni dai quali dipendono diverse funzioni fondamentali del corpo umano. Le dimensioni totali della ghiandola tiroidea variano molto a seconda dell’età e del sesso.
La tiroide che cosa è in grado di controllare?
Dalla normale secrezione degli ormoni tiroidei dipende il benessere della persona avendo gli stessi compiti primari per la salute del nostro corpo. Tra le più importanti funzioni quella di regolare il metabolismo basale, cioè, la quantità di energia necessaria e sufficiente al nostro organismo per far funzionare le funzioni vitali come, il respiro, la circolazione sanguigna, il sistema nervoso. Ma anche altre, come la circolazione sanguigna, la salute dei capelli, la gestazione, la regolarità intestinale la condizione normo-peso, la regolarità del ciclo mestruale le capacità della memoria.
Quando si ha una disfunzione?
Una disfunzione si ha quando vengono prodotte inidonee dosi di ormoni denominati tiroxina, T4, e triiodotironina, T3. Ciò comporta una cattiva gestione delle riserve energetiche con conseguente insorgenza di problemi che variano e sono diversi e si differenziano a seconda che il fenomeno sia una produzione di ormoni inferiore al nomale (ipotiroidismo) o viceversa maggiore alle quantità adeguate (ipertiroidismo)
Quali i principali campanelli di allarme che indicano che vi potrebbero essere dei disturbi?
I campanelli d’allarme sono anche disturbi comuni ad altre malattie per cui è non sempre di facile riscontro. I più comuni sono, nell’ipotiroidismo gonfiore facciale, intolleranza al freddo, stipsi, cicli mestruali irregolari, sino alla amenorrea, ritenzione idrica, aumento del peso, battito cardiaco rallentato, cappelli secchi, gozzo, aumento massa grassa; quelli dell’ipertiroidismo sono intolleranza al caldo con pelle calda e sudata, perdita di capelli, occhi sporgenti, perdita di peso, diarrea, gozzo, irregolarità del ciclo mestruale, tremori, nervosismo. La cattiva funzionalità della ghiandola tiroidea è spesso anche responsabile di ritardi nella crescita dei bambini.
Lo iodio condiziona in qualche modo il funzionamento della tiroide?
Certamente, perché lo iodio è la materia prima degli ormoni tiroidei ed il nostro corpo lo assume con l’alimentazione, e non già, come si possa pensare, attraverso la respirazione dello iodio in luoghi di mare. Anche se una vacanza al mare non può che far bene sia al corpo che alla mente, bisogna sfatare il mito che “andare al mare” possa mettere al riparo le persone da disfunzioni tiroidee. Ciò perché l’introduzione ottimale di iodio è di circa 150 microgrammi al giorno, e una tale quantità può essere assicurata soltanto attraverso una alimentazione variata e dall’apporto di sale, consigliabile quello marino integrale o iodato. Altrimenti non si spiegherebbe l’alta influenza di malati di tiroide nella nostra Sardegna circondata dal mare, fonte produzione dello iodio.
Con quali esami viene diagnosticata?
Gli esami dipendono dalla sintomatologia riferitami dal paziente all’anamnesi. I più comuni sono:
- TSH (chiamato anche ormone tireostimolante, ormone tireotropo o tireotropina, è un ormone prodotto da una ghiandola endocrina posta alla base del cervello e chiamata ipofisi, regione anteriore, che garantisce in massima parte il controllo della produzione di ormone tiroideo da parte della tiroide),
- FT4 e “FT3” (la tiroxina libera/free -FT4- è un ormone prodotto dalla ghiandola tiroide che, insieme alla triiodotironina libera/free -FT3-, ha il compito di regolare i processi metabolici del nostro organismo,
- ABTG, ABTPO (auto-anticorpi, anticorpi prodotti contro il proprio organismo, che danneggiano la tiroide),
- Tireoglobulina (è il principale costituente della colloide, contenuta all’interno dei follicoli tiroidei. Più dettagliatamente, si tratta di una glicoproteina iodurata, contenente iodio, prodotta dalle cellule della tiroide, detti tireociti),
- TRAB (anticorpi anti recettore del TSH sono immunoglobuline prodotte contro un determinato componente della ghiandola tiroidea, ovvero il recettore del TSH. Sono presenti anche nel muscolo dell’occhio, da cui l’esoftalmo).
Tra le malattie che interessano la tiroide quale è quella più diffusa?
Con una percentuale di circa il 5 % della popolazione, l’ipotiroidismo è la malattia più diffusa. I noduli interessano un numero maggiore ma solo una piccola percentuale si rivelano maligni.
Che differenza vi è tra ipertiroidismo e ipotiroidismo?
L’ipertiroidismo comporta una eccessiva produzione degli ormoni e viceversa nell’ipotiroidismo vi è una produzione insufficiente degli stessi.
Parlando di noduli tiroidei di che natura possono essere?
I noduli sono masse neo formate di consistenza solido, liquida o mista che possono avere natura benigna o maligna. Spesso sono visibili direttamente ad una ispezione, altre volte si possono immergere verso il torace, rimanendo silenti.
Per quale motivo i problemi della tiroide spesso sono difficili da diagnosticare?
Perché spesso i sintomi iniziali possono essere confusi o sovrapponibili con disturbi di altro tipo.
Quando rivolgersi al medico?
Le più diffuse malattie alla tiroide sono di natura anticorpale; per cui è opportuno fare i dosaggi degli ormoni quando si ha familiarità; in tutti gli altri in cui se ne abbia il sospetto al presentarsi della sintomatologia descritta.
Che consiglio vuol dare alle persone che leggeranno la sua intervista?
Quando si ha il sospetto, al presentarsi di uno o più sintomi tra quelli descritti, chiedere al proprio medico curante la prescrizione degli esami di controllo della funzionalità della tiroide associando anche la richiesta degli anticorpi e di un esame ecografico della ghiandola tiroidea. L’uso del sale iodato in età pediatrica.
Sledet.com ringrazia per l’intervista il dottor Gianfranco Orrù, e ad maiora!
Super
Buongiorno dottore, sono una donna di 54 anni e mi sono accorta di avere l’ ipotiroidismo da circa un mese, quando il mio medico di base mi ha prescritto una serie di esami x un ciclo mestruale prolungato ( 1 mese).Ovviamente dopo aver fatto una visita dal mio ginecologo che mi ha prescritto una isteroscopia con biopsia, che ho fatto, con risultato negativo. Il mio ginecologo prima di aver fatto gli esami tiroidei e dosaggio ormonale, mi ha consigliato di togliere utero e ovaie. Io non mi sono fermata ed ho approfondito la situazione, consultandomi con un altro ginecologo e facendo una serie di esami ormonali, x capire se sono prossima alla menopausa.
La mia domanda è la seguente:
Può l’ ipotiroidismo lieve (TSH 8.04, FT3 2.79, FT4 O.83) influenzare il prolungamento del ciclo mestruale se pure non abbondante ?( perditine )
GRAZIE MILLE PER LA SUA RISPOSTA.