Al Teatro degli Audaci l’emozionante spettacolo Notturno con la coinvolgente interpretazione di Caterina Vertova e Milo Vallone


Dal capolavoro di Gabriele D’Annunzio con la partecipazione del fisarmonicista Vincenzo De Ritis elaborazione drammaturgica e regia di Milo Vallone

Articolo di Isabella Giannone

Da giovedì 18 a domenica 21 aprile approda al Teatro degli Audaci l’emozionante spettacolo Notturno con la coinvolgente interpretazione di Caterina Vertova e Milo Vallone che ne cura anche la regia. Nell’anno del centenario dell’edizione definitiva (1921) del capolavoro dannunziano – aggiunge il coprotagonista e regista Milo Vallone – il nostro centro di produzione ha curato l’allestimento del recital che rende omaggio a questo capolavoro della letteratura italiana. L’opera fu composta a Venezia nel 1916 mentre il poeta e prosatore era fermo immobile e temporaneamente cieco per via di un grave incidente aereo accorso durante una manovra della I guerra mondiale. D’Annunzio la scrisse dunque senza vedere, utilizzando circa diecimila strisce di carta (detti cartigli), su ciascuna delle quali era vergata una sola riga di testo. Il materiale così redatto fu poi messo in ordine dalla figlia Renata, la quale lo assisteva al capezzale.

L’edizione definitiva del libro, considerato un vero capolavoro, seppure particolarmente differente dallo standard del poeta, in genere ottimista e pieno di desiderio di autoaffermazione, apparve nel 1921. La particolarità del Notturno all’interno della produzione dannunziana sta soprattutto nella sua carica riflessiva e meditativa che supera la tensione superomistica. Secondo la critica dunque, Notturno assume una particolare importanza in quanto sembra essere occasione di un triste bilancio da parte del poeta sulla sua stessa vita. Il nostro recital è strutturato come un racconto di Renata (Caterina Vertova), figlia prediletta di d’Annunzio che evocando il ricordo del padre (Milo Vallone) e ricordando il travaglio della stesura del testo, reciteranno, insieme, alcuni dei più toccanti passaggi.

 

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