Nella serie televisiva Supernatural ha interpretato con successo il ruolo d Lucca Camilleri
Intervista di Desirè Sara Serventi
Tutte le volte in cui l’attore Massi Furlan si trova sul set ad interpretare un personaggio, sia per il cinema o per la televisione, il risultato è sempre un capolavoro. Tanti sono stati infatti i ruoli che ha interpretato, e in ogni occasione la sua preparazione artistica si è fatta notare, così come nella nota serie televisiva “Supernatural”, in cui Furlan è stato la guest star della puntata “A Most Holy Man”, o come nella seconda stagione della serie televisiva American Crime Story intitolata “L’assassinio di Gianni Versace”, dove le sue scene erano tutte insieme a Penelope Cruz. E’ ormai ben visibile come Massi riesca con grande successo a calarsi perfettamente nei personaggi che deve interpretare. I microfoni di Sledet.com hanno raggiunto Massi Furlan che ha parlato dei suoi recenti lavori e non solo.
Nella nota serie televisiva Supernatural, ha vestito i panni di Lucca Camilleri. Vuol parlare del suo personaggio?
Padre Lucca Camilleri è un prete italiano che vive a Malta, e che ha speso gli ultimi vent’anni in giro per il mondo ad aiutare i bisognosi. E’ un tipo intraprendente e determinato.
Dove è stato girato l’episodio A Most Holy Man?
Abbiamo girato a Vancouver, in Canada, dove girano tutta la serie.
Che tecnica ha utilizzato per calarsi nel migliore dei modi nel personaggio che doveva interpretare?
Nessuna tecnica particolare, ma è stato un ruolo diverso per me, perché come ben sappiamo, di solito faccio le parti da cattivo.
Qual è stata la principale difficoltà che ha incontrato nell’interpretare questo ruolo?
Sicuramente il freddo e la febbre che ho avuto in Canada i primi tre giorni.
Come si sono relazionati con lei gli interpreti fissi della serie?
Jensen Ackles e Jared Padalecki sono spettacolari, molto bravi e tanto gentili. Abbiamo scherzato tantissimo e ci siamo divertiti molto. Hanno un’intesa incredibile tra di loro, perché sono tredici anni che lavorano insieme e interpretano il ruolo di fratelli.
Che cosa ha significato per lei questa esperienza lavorativa?
Questa è stata una delle esperienze più belle.
Per quale motivo?
In primis perché non ero mai stato in Canada, e poi perché sono stato molto contento di interpretare un ruolo così diverso per me.
Il suo era il ruolo principale della puntata?
Esatto, infatti il titolo della puntata è “A Most Holy Man”, che significa “Un Uomo Santissimo”, e ci riferiamo al mio personaggio.
Vuol raccontare un aneddoto capitato durante le riprese?
Un giorno mentre stavamo girando una scena per le strade di Vancouver, circondati da centinaia di fans, abbiamo dovuto interrompere le riprese perché sono arrivati due camion dei vigili del fuoco proprio davanti la porta dove stavamo girando, con le sirene a tutto spiano.
Cosa può dire sulla regista?
La regista Amanda Tapping era una attrice famosa, che adesso si occupa più di regie. Lei è stata splendida, mi dava molto spazio per poter fare delle modifiche nelle scene. Poi se voleva provare qualcosa di diverso, allora mi dava degli appunti. Devo dire che ho avuto tanta carta bianca, e ho anche fatto un paio di improvvisazioni, che poi sono piaciute molto e infatti, le hanno tenute nel “final cut”.
Lei ha lavorato nella seconda stagione della serie televisiva American crime story intitolata L’assassinio di Gianni Versace. Vuol parlarne?
Un’altra bella esperienza. Ho lavorato in tutte le mie scene con Penelope Cruz. La regista quando ha realizzato che ero l’unico italiano sul set, mi ha dato molta carta bianca e devo dire che mi sono permesso di aggiungere alcune battute e improvvisare alcune cose.
Insieme a lei sul set vi erano Penélope Cruz, Édgar Ramirez, Ricky Martin e Darren Criss. Cosa può dire su di loro?
Le mie scene erano solo con Penelope, che è stata splendida e gentile, e come sappiamo parla bene l’italiano. Per quanto riguarda Edgar, è stato molto bravo e soprattutto i truccatori hanno fatto un capolavoro, perché assomigliava tantissimo a Gianni Versace. Peccato che una storia italiana, con ruoli principali Italiani, non abbia avuto qualche attore italiano. Penelope e Edgar hanno fatto un gran lavoro, Darren è stato spettacolare e vincerà di sicuro qualche premio, Emmy o Golden Globe. Per quanto riguarda Ricky, non ho capito come mai non ha neanche provato ad avere un accento italiano. Gli altri ci hanno provato con successo ad avere l’accento Italiano.
Lei è stato proposto per una possibile nomination agli Emmy Awards, come guest star di una serie tv drama. Vuol parlarne?
Sono stato proposto per il ruolo come guest star per la serie televisiva Supernatural, perciò adesso, cinque candidati su probabilmente un centinaio di attori eleggibili, potranno prendere la nomination. Speriamo bene dai!
Che cosa significherebbe questo per lei?
Beh, non sarebbe male prendere una nomination per un Emmys. Per me potrebbe aprire molte porte che sono ancora un po’ socchiuse.
Ha sempre lavorato affianco a dei grandi nomi del panorama cinematografico internazionale. Con chi ha instaurato il miglior rapporto?
Sai gli attori vanno e vengono, specialmente attori che non vivono qui a Los Angeles, ma parlando del miglior rapporto sul set, allora posso citarne alcuni: Tom Hardy, Lauren Holly, Penélope Cruz, Stephen Moyer, Joe Mantegna e Lou Diamond Phillips.
Chi è Massi quando non sta sul set?
Massi è un pazzo scatenato iperattivo, che non si ferma mai, fa tanto sport e scherza sempre, forse anche troppo. Adora i cani e passa molto tempo con loro.
Progetti?
Ho due progetti da girare in Italia, di cui uno è un horror e forse gireremo a Genova. Un altro invece è un progetto più grande e verrà girato in Sicilia a Stromboli. Questo film si intitola Private Notes ed abbiamo già tre, quattro star italiane che fanno parte del progetto, ma non posso ancora parlarne.
Sledet.com ringrazia per l’intervista Massi Furlan, e ad maiora!