Riduzione parlamentari: intervista al Senatore Gianluca Perilli 1


“Chi antepone i propri interessi al mandato conferitogli dai cittadini, danneggia la democrazia e indebolisce il ruolo delle istituzioni”

Intervista di Desirè Sara Serventi 

L’avevano detto e l’hanno fatto: è stata approvata la riforma costituzionale sulla riduzione dei parlamentari. A parlarci di questo taglio è il neo eletto capogruppo del Movimento Cinque Stelle al Senato, ovvero il Senatore Gianluca Perilli. Negli anni Perilli ha dimostrato ai cittadini quanto per lui sia importante difendere i diritti degli italiani, rimanendo a stretto contatto con loro e sempre aperto ad un confronto e a proporre delle soluzioni cercando di ascoltare i bisogni delle persone, consapevole del fatto che in lui sono in molti ormai che hanno riposta tanta fiducia. I microfoni di Sledet.com hanno raggiunto il Senatore Gianluca Perilli che con la cortesia e la disponibilità che da sempre lo caratterizzano ha risposto alle domande a lui poste.

Senatore Perilli, l’avevate promesso e l’avete mantenuto, è stata approvata la riforma sulla riduzione dei parlamentari. Lei in veste sia di Senatore che di capogruppo del Movimento Cinque Stelle al Senato, ci potrebbe dire, dall’interno quanto è stato difficile fare approvare questo provvedimento con delle realtà politiche negli anni così avverse?
Sicuramente non è stato facile e vorrei ricordare che inizialmente le altre forze politiche hanno manifestato una contrarietà alla riduzione del numero dei parlamentari. Ci siamo confrontati a lungo anche sui passaggi successivi alla riforma e abbiamo trovato un’intesa.
Basti pensare che un primo dibattito parlamentare sulle riforme istituzionali si era sviluppato già negli anni Ottanta e finalmente, nel 2019, abbiamo approvato la legge.
Di fatto la riduzione del numero dei parlamentari non rappresenta solamente una promessa mantenuta nei confronti dei cittadini ma anche un grande segnale di cambiamento.

Che cosa prevede nella sua totalità la riforma appena approvata?
La riforma costituzionale prevede una riduzione da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori.
Per ciascuno dei due rami del Parlamento, la riduzione così prevista è pari al 36,5 per cento degli attuali componenti (elettivi).

Il taglio coinvolgerà anche i senatori eletti all’estero e i senatori a vita?
Per quanto riguarda i senatori a vita, la riforma prevede espressamente che siano al massimo 5, sempre nominati per alti meriti dal Presidente della Repubblica. Per la Circoscrizione Estero siamo passati da 12 a 8 deputati e da 6 a 4 senatori. É una riduzione coerente a quella numerica complessiva.

Ci saranno anche delle modifiche nella legge elettorale. Quali?
Una modifica è stata introdotta con la Legge n. 51/19 del 27 maggio 2019, di cui sono primo firmatario, contenente le disposizioni per assicurare l’applicabilità delle leggi elettorali indipendentemente dal numero dei parlamentari.
Questa modifica, quanto mai necessaria, prevede che il numero degli eletti tramite i collegi uninominali e tramite le liste proporzionali sia non più fisso ma una percentuale tra seggi e numero dei deputati o dei senatori.
Per semplificare: con questa legge elettorale si sarebbe potuto andare a votare anche senza il taglio dei parlamentari, senza “paralizzare” il potere del Presidente della Repubblica di sciogliere le Camere.
Per il resto, l’accordo nella maggioranza prevede che dopo il taglio dei parlamentari si proceda con altre riforme costituzionali finalizzate a perfezionare il sistema e con una revisione della legge elettorale. L’obiettivo è quello di garantire il massimo dell’equilibrio tra rappresentanza e governabilità.

Considerando che si tratta di un disegno di legge che modifica la Costituzione, alcuni sostengono che questo taglio porterà dei danni irreparabili per la democrazia italiana o meglio dire sia sul piano simbolico che su quello pratico. Cosa può dire a riguardo?
Questa argomentazione è priva di fondamento. Ad esempio il Senato degli Stati Uniti, di soli 100 componenti, è un organo efficace e indubbiamente potente.
Una prerogativa di questa riforma è quella di restituire dignità e potere alle Assemblee e di rafforzare il ruolo del Parlamento, che diventerà più agile.
Ricordo che nella formulazione approvata dall’Assemblea Costituente il numero dei parlamentari era mobile, restando fisso il loro rapporto con la popolazione. Il testo originario della Costituzione prevedeva, infatti, per la Camera, un deputato ogni 80.000 abitanti (o frazioni superiori a 40.000) e, per il Senato, un senatore ogni 200.000 abitanti (o frazioni superiori a100.000).
Il numero fisso di deputati e senatori è stato stabilito successivamente dalla legge costituzionale n.2 del 1963.
Inoltre penso che la riduzione del numero dei parlamentari rappresenti un elemento utile per una maggiore capacità di selezione del ceto politico.

Mi permetta la domanda, ma riallacciandoci a questo ragionamento, qualcuno potrebbe chiedersi: allora anche gli assidui parlamentari assenteisti in questi anni potrebbero aver portato un danno alla democrazia italiana. A suo avviso perché nessuno di quelli che oggi remano contro ha protestato?
L’impegno politico, a qualsiasi livello, richiede un grande e solido senso di responsabilità. Chi antepone i propri interessi al mandato conferitogli dai cittadini, di certo danneggia la democrazia e indebolisce il ruolo delle istituzioni. E proprio su quest’ultime si è riflessa la crisi dei partiti.
Il taglio del numero dei parlamentari, e quindi delle poltrone sulle quali siamo seduti, è anche un simbolo di una politica nuova, che ascolta le richieste dei cittadini.

Questa sforbiciata alle poltrone d’oro quanto risparmio porterà ai cittadini italiani?
Con il taglio di 345 parlamentari, avremo un risparmio stimabile in circa 500 milioni di euro a legislatura, 300 mila euro al giorno.

È un periodo politico molto complesso. A suo avviso, e considerando che la legge porta anche la sua firma, questo taglio rappresenterà il vero grande inizio per un cambiamento della politica in Italia?
Il Movimento 5 Stelle nelle istituzioni sta cambiando il Paese, sta rendendo possibili leggi che prima erano considerate impossibili. Si pensi anche alla legge anticorruzione, la legge “Spazzacorrotti”. Sono segnali forti e inequivocabili dell’impegno che stiamo mettendo per cambiare l’Italia.
A luglio dello scorso anno abbiamo abolito i vitalizi agli ex parlamentari della Repubblica, facendo risparmiare alle casse dello Stato circa 200 milioni di euro a legislatura. Abbiamo approvato il reddito di cittadinanza, e tanti altri provvedimenti utili a far ripartire il Paese. Al momento bisogna affrontare la questione della crisi climatica e della salvaguardia ambientale. Forse il vero cambiamento della politica è considerare quest’ultima al servizio dei cittadini e il Movimento 5 Stelle, fin dalla precedente legislatura, ha sostenuto questa visione.

Quando entrerà in vigore a tutti gli effetti questo taglio?
La riduzione dei parlamentari ha effetto dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere, successiva alla data di entrata in vigore della legge costituzionale e, comunque, non prima che siano decorsi sessanta giorni. Nei prossimi tre mesi potrà essere richiesto il referendum confermativo.

Perché è importante questa riforma non solo per gli italiani ma anche per il Parlamento?
Da un punto di vista dei lavori parlamentari, la riforma impatterà sui tempi della produzione legislativa. Il Parlamento è l’organo costituzionale “custode” del potere legislativo mentre negli ultimi anni abbiamo assistito al continuo ricorso della decretazione di urgenza da parte del Governo. É fondamentale ripristinare un equilibrio e garantire un iter legislativo snello ed efficace, per un’approvazione dei disegni di legge che abbia dei tempi certi.

State facendo una riorganizzazione interna del Movimento Cinque Stelle. Può dirci qualcosa a riguardo?
Ora che siamo al Governo, è necessario strutturarsi in maniera diversa e non dobbiamo assolutamente perdere di vista la vera forza del Movimento 5 Stelle: il confronto costante fra portavoce e cittadini.
A Napoli, durante Italia 5 Stelle, Luigi Di Maio ha spiegato che in questa fase, è necessario trovare una squadra che coordini i portavoce e i gruppi locali su temi specifici. Ci vorrà un po’ di tempo per mettere in piedi questa nuova organizzazione ma, anche grazie alle votazioni su Rousseau e alla partecipazione degli iscritti, sceglieremo il nuovo assetto che consideriamo un nuovo importante percorso di crescita e maturazione.

Il Suo e il Vostro prossimo obiettivo?
Portare avanti il disegno di legge contro il maltrattamento degli animali e quello di modifica costituzionale per introdurre la tutela dell’ambiente in Costituzione.

Vuole aggiungere altro?
Un ringraziamento a te e ai lettori di Sledet.com!

Sledet.com ringrazia per l’intervista il Senatore Gianluca Perilli, e ad maiora!


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